A distanza di un anno si ripete il flop nella sicurezza dell’ospedale. E solo adesso si spende per migliaia di tamponi
TERAMO – E’ proprio il caso di dire che ‘il lupo perde il pelo ma non il vizio’: dopo un’ecatombe di contagi tra marzo e aprile dello scorso anno, i consulenti per la sicurezza, uno stuolo di ‘esperti’ in una unità di crisi, e la vaccinazione dell’intero personale sanitario, all’ospedale Mazzini esplode di nuovo un focolaio di contagi che conta oltre una trentina di pazienti positivi al Covid.
Adesso la Asl corre ai ripari, spendendo tanti soldi in tamponi: ne verranno fatti, ogni tre giorni, per tutti i degenti dei quattro ospedali, a centinaia. Come in una stalla, da chiudere dopo che i buoi sono scappati.
La vicenda stavolta però non passerà in secondo piano, però, come accaduto per molti dei casi dello scorso anno, alcuni finiti tragicamente con dei decessi. Già si registrano denunce da parte dei famigliari di pazienti infettati.
Non l’ha presa bene nemmeno il sindaco Gianguido D’Alberto, che oggi ha avuto parole forti nei confronti dell’organizzazione sanitaria. “E’ successo di nuovo – ha detto il sindaco – abbiamo chiesto una relazione puntuale. Preoccupa fortemente l’incremento costante del numero dei pazienti. Qualcosa non ha funzionato, abbiamo chiesto di verificare cosa è successo. Certo stona fortemente quello che si è verificato, speriamo che la Asl adotti tutto quanto necessario. Francamente, una situazione del genere è assolutamente inaccettabile”
Ascolta il sindaco nel servizio andato in onda al Tg di R115