Nuove restrizioni nei comuni teramani. Indice Rt in peggioramento solo nell’Aquilano
TERAMO – L’Abruzzo resta arancione, ma solo per effetto del Decreto Draghi che ha abolito il giallo in questo periodo. In provincia di Teramo diventano ‘rosse’ Mosciano e Sant’Omero, tornano ‘arancioni’ Roseto, Pineto e Silvi che erano stati i primi comuni teramani a diventare rossi. Lo restano invece Colonnella, Tortoreto, Martinsicuro, Nereto, Morro d’Oro.
Nell’ultima settimana l’Abruzzo ha mostrato un andamento positivo anche se non bisogna trascurare la pressione ospedaliera che rimane critica. L’indice Rt torna sotto 1 attestandosi a 0,96. Rispetto a un quadro generale di peggioramento, con la media italiana a 1,16, l’Abruzzo raccoglie i risultati delle norme restrittive adottate nelle ultime settimane. Se si considera la soglia di 3250 positivi che farebbe scattare la zona rossa in tutta la Regione, con l’incidenza di 250 casi ogni centomila abitanti, l’Abruzzo ne registra 2367, con un miglioramento di 600 casi rispetto alla scorsa settimana.
Le misure restrittive adottate in molti comuni hanno dato risultati positivi. L’incidenza media settimanale si è abbassata nelle province di Chieti, Pescara e Teramo, mentre si registra un incremento nell’aquilano il cui Rt è ampiamente sopra l’1. Un andamento epidemiologico che ha permesso all’unità di crisi di allentare le restrizioni in gran parte dell’area metropolitana a cominciare dai capoluoghi Pescara e Chieti.
A partire da lunedì prossimo cessano le misure più restrittive anche per Pescara, Chieti, Francavilla e Spoltore. Nell’area metropolitana solo Montesilvano e Città Sant’Angelo conservano ancora valori sopra i 250/100.000 settimanali. Nella provincia aquilana scattano le restrizioni in comuni importanti come Celano, Castel di Sangro e Tagliacozzo.
Per le scuole si conferma l’obiettivo di riaprire dopo Pasqua.