La tragedia all’Acquaviva: ha atteso che l’istruttore al suo fianco si abbassasse. La vittima è un 58enne di Bellante
TERAMO – La tragedia si è consumata poco dopo le 18:30 di oggi, all’interno del Tiro a segno all’Acquaviva, nella zona degli impianti sportivi. Roberto B., 58 anni di Bellante, si è sparato un colpo alla tempia destra con la pistola che aveva preso a noleggio per esercitarsi, una ‘Px 4 Storm’ calibro 9×21. Un colpo a bruciapelo nella ‘gabbia’ della linea di tiro, dopo aver aspettato che l’istruttore, il presidente della Teramo Ambiente, Luca Ranalli, che si trovava alla sua sinistra, si abbassasse per raccogliere dei bossoli. Se non fosse stato così le vittime sarebbero state due con lo stesso proiettile.
I soccorsi sono stati immediati portati da tutti, dagli istruttori, dal direttore di poligono, e subito anche dal personale del 118 ma tutto è stato inutile: il colpo a bruciapelo lo ha ucciso all’istante.
Il 58enne impiegato era un frequentatore abituale del Tiro a segno nazionale, da circa tre anni. Taciturno, molto introverso, aveva una buona dimestichezza con le armi, era un appassionato. Adesso tutti si interrogano su quel suo comportamento molto chiuso, poco portato a intrattenersi più di tanto con gli altri. Nel pomeriggio di oggi, nonostante non sia. un giorno in cui ci si può esercitare per la presenza di corsi di abilitazione e altri appuntamenti fissi, l’uomo si era presentato e aveva trovato le corsie libere.
E anche questo è un particolare che ha evitato che anche altri si facessero male in questa tragedia. Aveva sparato all’incirca due caricatori da cinque colpi e si apprestava a finire la serie del terzo: dalla ricostruzione fatta attraverso le immagini delle telecamere interne al poligono, lo si vede chiaramente guardare alla sua sinistra l’avvocato Ranalli, girandosi almeno due volte, e trovare l’attimo giusto quando l’altro non si trovasse sulla traiettoria di tiro da destra verso sinistra. Un attimo: Ranalli si è chinato e lui ha sparato, imprevedibilmente.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra volante, poi la scientifica per i rilievi, e gli uomini della squadra mobile diretti dal vicequestore Roberta Cicchetti. Al termine del sopralluogo il magistrato ha concesso il nulla-osta per la rimozione della salma che è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale Mazzini.