L’Abruzzo chiede di anticipare la zona bianca a lunedì prossimo

Lettera del Governatore Marsilio al ministro della Salute Speranza sulla base dei dati da quasi ‘covid free’

TERAMO – Una lettera al ministro della Salute, Roberto Speranza, per chiedere di anticipare a lunedì prossimo l’ingresso dell’Abruzzo in ‘zona bianca’. Lo ha chiesto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, sulla base di una “significativa diminuzione della pressione sui presidi ospedalieri e sulle relative terapie intensive, tali da raggiungere uno scenario di rischio basso, come del resto confermato dai dati del monitoraggio della Cabina di regia relativi al periodo 14-20 maggio 2021, che denotano per l’Abruzzo una incidenza inferiore ai 50 casi ogni 100.000 abitanti”.

Il presidente Marsilio ha ricordato al Ministro la tempestività e il rigore con cui in Abruzzo sono state adottate decisioni con misure restrittive non appena l’andamento epidemiologico manifestava insorgenze significative dei contagi. E proprio per questo constante e continuo monitoraggio oggi ha chiesto “di valutare la possibilità di anticipare di una settimana, in assenza di un mutato quadro epidemiologico, la collocazione della Regione Abruzzo in ‘zona bianca’, attualmente prevista a decorrere da lunedì 7 giugno”. Nel caso in cui il ministro Speranza non assecondasse la richiesta di anticipare le nuove misure per l’intera regione il presidente Marsilio ha quindi proposto di “disporre la ‘zona bianca’ dal 31 maggio quantomeno per la sola provincia di Pescara, che ormai consecutivamente da oltre un mese presenta una incidenza settimanale dei contagi ben inferiore alla soglia dei 50 casi ogni 100.000 abitanti”.

Il resto dell’Abruzzo oggi presenta appena 15 nuovi casi, nessuno dei quali nella provincia di Teramo, con un tasso di positività allo 0,59%. Il bilancio dei pazienti deceduti registra un caso, un uomo di 85 anni del Teramano, il cui decesso risale ai giorni scorsi. I guariti sono 73 in più, 59 in meno gli attualmente positivi. Resta invariato il numero dei ricoverati in terapia intensiva, scende di 68 unità quello delle persone in isolamento domiciliare.