Il Centro Ippico di Piano d’Accio abusivo: dopo la sentenza del giudice del 2019 sono addirittura sorte altre costruzioni
TERAMO – A due anni dalla sentenza con cui il giudice monocratico Belinda Pignotti condannava il proprietario dell’area per abuso edilizio e decretava la demolizione del maneggio-centro ippico di Piano d’Accio, proprio di fronte al Centro commerciale, non solo i manufatti abusivi sono ancora lì ma nel frattempo sono nate altre due costruzioni, una delle quali ospita una Club House con ristoro per gli amanti dei cavalli.
A scoprire l’ulteriore intervento edilizio su una particella catastale in cui è assolutamente vietato costruire dal privato e dove insiste anche un vincolo paesaggistico, sono stati gli agenti della Polizia locale di Teramo con un sopralluogo dello scorso mese di febbraio, ovvero a 49 mesi dopo la pronuncia del giudice che chiudeva un processo scaturito da una indagine dei carabinieri forestale di Torricella Sicura: non solo ci sono ancora tre stalle per box cavalli con pavimentazioni in cemento armato, due campi per addestramento cavalli con relativi servizi igienici, selleria, fienile ed accessori (tutte opere eseguite senza permesso di costruire), ovvero la parte ‘condannata’ alla demolizione, ma nel tempo sono nati anche due nuovi fabbricati in muratura e tetto in legno, uno dei quali con funzione di Club House con locali accessori, servizi, cucina e veranda adiacenti al gruppo stalle e selleria.
Il sopralluogo e la constatazione che non è stata mai eseguita la sentenza del giudice, hanno fatto scattare un’ordinanza di demolizione e ripristino dei luoghi, firmata dal dirigente dell’Area 7 Gianni Cimini, che andrà eseguita stavolta entro metà luglio: qualora ciò non avvenisse, scatterebbe la confisca del bene con annessione al patrimonio comunale. L’ordinanza è stata notificata al proprietario dell’area, all’imprenditrice che ha in affitto il maneggio e quella che invece ne detiene la gestione.
La storia di questo maneggio è datata, e in passato ha costituito anche motivo scatenante, tra gli altri, di un grave episodio di cronaca nera in cui rimasero coinvolti due imprenditori teramani, il titolare dell’area Carlo Cerino e l’affittuario di fatto, Aldo Di Francesco. Tra i due, per motivi legati in particolare al pagamento dei canoni di locazione dell’area, scoppiò un violento alterco culminato con un’aggressione tra i due, il 30 gennaio 2019, in contrada Fiumicino a San Nicolò, che oggi è materia di processo dopo la richiesta di rinvio a giudizio di entrambi per lesioni: entrambi furono feriti, Cerino in maniera più leggera, Di Francesco più seria, dall’acido contenuto in una bottiglietta che comparve durante il litigio. Entrambi si accusano a vicenda e il giudice ha deciso di portare tutti e due in giudizio.