Un colpo alla testa di nascosto dai colleghi. Era luogotenente del ruolo dei periti. Aveva 56 anni, lascia due figli
TERAMO – La descrizione che tutti ne offrono è di una persona orgogliosa del suo lavoro, mite, che non disdegnava la compagnia e con cui si stava bene. Un ottimo collega insomma. Per questo è ancor più incomprensibile all’umana ragione il gesto che ha spinto Giampaolo Mastracchio, 56enne luogotenente dei carabiniere forestale del ruolo dei periti, a spararsi alla testa un colpo calibro 9 con la sua pistola, nel bagno del comando provinciale, in via Ponte San Giovanni, a Teramo.
E’ successo nel tardo pomeriggio. Sono stati alcuni colleghi di lavoro che erano ancora nella sede-caserma forestale di Teramo. al primo piano del grosso condominio a due passi dalla Camera di commercio e dalla Caserma ‘Porrani’ dell’Arma, a sentire il colpo d’arma da fuoco, una Beretta d’ordinanza che anche i tecnici, come i colleghi militari, hanno ricevuto quando sono i forestali sono transitati, nel 2017, nell’Arma dei carabinieri.
Poco prima si era chiuso in bagno, proprio per eludere qualsiasi tentativo di intervento degli altri carabinieri, e lì ha messo in pratica quello che aveva deciso di fare, togliersi la vita. I colleghi con l’aiuto dei vigili del fuoco hanno sfondato la porta, ma nulla hanno potuto assieme al personale del 118.
Originario di Roma, viveva a Tortoreto dove aveva sposato una teramana, la madre dei suoi due figli. Aveva sempre prestato servizio nel comando provinciale di Teramo, da oltre due decenni, un fratello anche lui forestale nel Lazio, era conosciuto e benvoluto da tutti. Si occupava del settore tecnico, delle pratiche relative all’edilizia delle stazioni, agli interventi tecnici ed era appassionato del suo lavoro, e talmente votato per essere utile agli altri che nel tempo libero era anche volontario delle Anpas.
La salma è stata rimossa al termine dei rilievi condotti dai carabinieri, coordinati dal tenente colonnello Luigi Dellegrazie, su disposizioni del pubblico ministero di turno, Davide Rosati, intervenuto sul luogo della tremenda disgrazia.