Fu consigliere e assessore in Comune e in Regione, lanciato dalla Dc ‘nisiana’ e punta di diamante del ragionamento politico
TERAMO – Lutto nel mondo della politica e della vita amministrativa della città e non solo. Si è spento all’ospedale Mazzini, dopo aver lottato contro un cancro, Franco Graziani, professore di lettere e già consigliere e assessore, sia comunale che regionale, oltre che massimo dirigente di diversi partiti dagli anni ’80 fino alla recente esperienza della campagna per le amministrative di Gianguido D’Alberto.
Graziani avrebbe compiuto 75 anni a luglio. Protagonista della Democrazia Cristiana della fine degli anni ’80, quando le correnti erano la vera forza della discussione e del confronto nella ‘balena bianca’ e all’interno della quale lui, ‘nisiano’ di ferro e a lungo considerato (a ragione) il ‘delfino’ dell’avvocato Lino Nisii, faceva valere su tutti la ‘stoffa’ di politico intelligente, intraprendente e acuto.
Sono le doti che lo porteranno lontano nella politica teramana, all’interno della Asl, al consiglio comunale di Teramo (dove fu più volte assessore) fino alla Regione Abruzzo, dove entrò nel 1990 da consigliere per diventarne assessore all’urbanistica quando il ‘ciclone fondi Pop’ travolse l’ente con gli arresti all’epoca della presidenza Salini. Le campagne elettorali, poi, erano il suo forte, per cui era considerato l’eminenza grigia e molto influente sui sindaci.
La diaspora democristiana lo vide tra i primissimi dirigenti del Partito Popolare e poi vicino al centrosinistra attraverso altre esperienze politiche di sostanza ideologica, come coordinatore dello Sdi ‘La Rosa nel Pugno’ nel 2006 e anche candidato all’assemblea nazionale del Partito democratico per la mozione di Ignazio Marino nel 2009.
Lascia la moglie Anna Zuccarini e i figli Francesca e Luca, i fratelli Lucio e Rodolfo, ai quali vanno l’abbraccio della redazione di emmelle.it
I funerali si terranno mercoledì 16 giugno alle ore 9 al Cuore Immacolato di piazza Garibaldi