Il Partito democratico: l’Autorità Garante emette una ‘moral suasion’ per non aver indicato in bolletta quali somme erano prescritte
TERAMO – E’ il Partito democratico teramano a rendere noto che l’Autorità garante per il Commercio (AgCom) nell’ambito della sua attività di controllo, ha emesso nei confronti della Ruzzo Reti una ‘moral suasion‘ ovvero un invito a rimuovere la carenza di informazioni in merito alle somme prescritte comunque calcolate in bolletta, agevolandone la possibilità di “eccepire la prescrizione degli importi o di chiederne il rimborso qualora siano stati già pagati”
Torna dunque d’attualità, adesso corroborata da una pronuncia dell’AgCom, la polemica sul caro-bolletta dell’Acquedotto teramano, che non avrebbe rispettato l’informazione agli utenti circa la prevista prescrizione biennale sulle somme non richieste ma comunque calcolate nelle bollette di conguaglio inviate a decine di migliaia di utenti del Teramano.
“Viene dunque confermata la fondatezza di quanto denunciato più volte dal Partito
Democratico in Consiglio Comunale, anche attraverso apposita interrogazione consiliare del 11
marzo e successiva mozione del 24 aprile 2021 – scrive il consigliere comunale Luca Pilotti – circa il mancato rispetto da parte della Ruzzo Reti delle regole imposte in tema di prescrizione biennale dei consumi dalle Delibere ARERA n. 547 del 2019 e n. 186 del 2020 e, in particolare, la mancata indicazione della prescrizione biennale, la omessa allegazione dell’informativa in bolletta per poterla eccepire, nonché la sospensione della riscossione per le somme prescritte in caso di domiciliazione automatica dei pagamenti”.
Secondo il Pd viene così “sconfessato quanto asserito dalle opposizioni in Consiglio Comunale che, pur di difendere
l’indifendibile – aggiunge Pilotti -, sostennero in quella sede come la società acquedottistica si fosse messa in regola
con le prescrizioni ARERA“.
Cosa accadrà adesso? “Occorre adesso che Ruzzo Reti effettui un’attenta e completa verifica di tutte le bollette
emesse a partire dal 1° gennaio 2020, data da cui decorre l’obbligo di indicazione della prescrizione
biennale e di allegazione di idonea informativa, per consentire ai cittadini di avere indietro le
somme indebitamente pagate qualora intendano avvalersi della prescrizione, tenendo a mente che
in caso contrario si scivolerebbe dalla ‘moral suasion’ in vere e proprie pratiche commerciali
scorrette“.