Reo di avere sostenuto una lista civica e non il centrodestra alle elezioni comunali di Vasto. In stand by gli altri quattro che hanno scritto lettera contro la gestione D’Eramo
L’AQUILA – Il Consiglio federale della Lega, presieduto dal segretario nazionale, Matteo Salvini, che si è riunito ieri sera a Roma, ha provveduto all’unanimità ad espellere il consigliere regionale abruzzese del Carroccio Manuele Marcovecchio “per aver promosso e sostenuto iniziative
politiche ed elettorali in contrasto con le decisioni del partito“.
L’istanza era stata presentata nei giorni scorsi dal coordinatore regionale e deputato, Luigi D’Eramo. Il presidente della commissione Ambiente, Territorio e Infrastrutture del Consiglio regionale, eletto nel collegio di Chieti, è finito nel mirino del partito per aver ispirato e appoggiato una lista civica alle elezioni di Vasto (Chieti), non correndo quindi con il centrodestra, che con il candidato sindaco, Guido Giangiacomo, al ballottaggio ha perso contro il riconfermato Francesco Menna portacolori del centrosinistra.
L’ex consigliere è tra i cinque colleghi leghisti di Palazzo dell’Emiciclo, firmatari della lettera inviata al leader nazionale Salvini, con la quale si denuncia l’insufficiente dialogo e condivisione in seno al gruppo del Carroccio, in aperto dissenso con D’Eramo. Gli altri ribelli sono Antonio Di Gianvittorio, Antonietta La Porta, Simone Angelosante e Fabrizio Montepara.
In Regione, ente nel quale il centrodestra governa dal febbraio del 2019, con l’uscita di scena di Marcovecchio, la Lega rimane azionista di maggioranza della coalizione con nove consiglieri su 17 e con 4 assessori su 6 nella giunta.