La squadra di Guidi convince in un match importante. Sblocca ancora Viero, poi in 3 minuti della ripresa con Mungo e Rosso chiude la pratica anche se gli avversari ci provano fino alla fine a recuperare
TERAMO – Il tris del Teramo alla Fermana è pesante, come molti hanno commentato, e non solo per il risultato. E’ pesante sotto il profilo della reazione alla sconfitta di Pontedera contro il Montevarchi. Perchè se l’1-0 di mercoledì poteva dipendere dalla ‘passerella’ importante del derby contro il Pescara, in campionato il Teramo doveva dimostrare di aver imparato la lezione e di fare soprattutto necessità virtù.
Così è stato e poco conta se sul 3-0 i biancorossi hanno mollato e hanno rimediato due reti dall’avversario che hanno reso apprensivo il finale di partita. Il rientro di Arrigoni si è sentito, ed il beneficio diretto più evidente lo hanno mostrato Mungo e Viero, che hanno girato come due orologi. Guarda caso entrambi hanno anche segnato, coronando due ottime prestazioni. Con una curiosità: Viero è quello che ha segnato più di recente, mercoledì in Coppa contro il Pescara, Mungo quello che non segnava da tempo.
Meritatissimi, i due gol, il primo dopo appena 4 minuti su assist di Hadziosmanovic (ancora come nel derby) e pallone morbido e preciso sul palo più lontano, di potenza il secondo con una gran bordato che Mungo ha infilato sotto al ‘sette’ da 20 metri. I sigillo è di Rosso, che tre minuti dopo Mungo (56′), ‘pescato’ da un lancio di Arrigoni, la mette dove il portiere non può arrivare.
Stavolta il Teramo ha pensato a chiudere una partita in cui l’1-0 ha corso almeno due rischi nella prima frazione, in cui la Fermana è parsa più in palla. Ma nel secondo tempo i biancorossi sono tornati in campo determinati a vincere e hanno giocato meglio, rischiando anche di raccogliere un punteggio più ampio, se il solito generosissimo Bernardotto (uscito tra gli applausi del Bonolis) non avesse fallito di un soffio due chiare azioni. Mungo e Rosso in tre minuti chiudono la pratica e sul 3-0 la Fermana ha trovato un superlativo Agostino (oggi Tozzo era influenzato) che d’istinto ha detto no al gol marchigiano quando tutti lo credevano battuto (59′ sul tiro ravvicinato dell’ex Graziano). L’estremo biancorosso però nulla ha potuto (anche se ha sfiorato la palla intuendo l’angolazione del tiro) sul rigore ‘elargito’ dal mediocre arbitro Andreano di Prato per l’1-3 di Marchi al 65′.
La Fermana si illude e prova a spingere, ma trova ancora Agostino a superarsi, ancora con grande riflesso, al 74′ su tiro ravvicinato di Rodio, il gol del 2-3 arriva però, ma a tempo quasi scaduto (92′ con Nepi sottoporta). Il Teramo vince per l’esultanza del 1.044 (meno i circa 95 fermani) del Bonolis e si prepara a incrociare di nuovo il Pescara, nel derby di campionato di sabato prossimo all’Adriatico Cornacchia.
TERAMO (4-3-3): 22 Agostino, 13 Bouah (17′ 23 Rillo, 46′ 3 Ndrecka), 19 Bellucci, 26 Piacentini (Vk), 2 Hadziosmanovic; 10 Mungo (Vk), 6 Arrigoni (K), 8 Viero (56′ 11 Lombardo); 7 Malotti, 9 Bernardotto (82′ 21 Birligea), 20 Rosso. A disp.: 12 D’Ambrosio, 31 Petricca, 17 Surricchio, 27 Furlan, 28 Fiorani, 30 Di Dio, 33 Montaperto. All.: Guidi.
FERMANA (3-4-3): 1 Ginestra (Vk), 2 Rossoni, 99 Blondett, 14 Scrosta (K); 3 Mordini, 24 Mbaye (58′ 20 Capece), 25 Graziano, 21 Rodio (90′ 32 Lovaglio); 77 Pannitteri (82′ 11 Bugaro), 7 Marchi (82′ 9 Cognigni), 18 Frediani (58′ 32 Nepi). A disp.: 22 Moschin, 6 Corinus, 8 Grossi, 10 Bolsius, 23 Alagna, 29 Rovaglia, 30 Sperotto. All.: Riolfo.
Arbitro: Samuele Andreano di Prato.
Assistenti: Roberto D’Ascanio di Roma 2 e Bertozzi di Cesena.
Quarto ufficiale: Zanotti di Rimini.
Marcatori: 4′ Viero (T), 53′ Mungo (T), 56′ Rosso (T), 65′ Marchi rig. (F), 92′ Nepi rig. (F).
Ammoniti: Rillo (T), Lombardo (T) e Arrigoni (T).