I biancorossi subiscono lo svantaggio su un rigore ‘leggero’. Nella ripresa riprendono la partita in mano e trovano il pari con il centravanti che dedica il gol alla nonna scomparsa proprio il 13 novembre di 6 anni fa
PESCARA – Non c’era partita migliore per vedere sbloccarsi Gbriele Bernardotto: suo il tocco che gonfia la rete proprio sotto alla curva dei 550 teramani arrivati all’Adriatico per sostenere il Teramo nel derby contro il Pescara. E’ l’85’ e la rete del centravanti biancorosso chiude la partita sull’1-1, un altro pareggio, come il 3-3 della stagione 2002-2003.
Una festa per i teramani al seguito, giustificata e meritata. Perchpè di fronte c’era il Pescara, non quello visto al Bonolis in Coppa Italia, ma con tutti i suoi effettivi (Galano compreso) mandati in campo da Auteri alla disperata ricerca della vittoria salvapanchina e, a questo punto, anche salvaclassifica. Ma aveva fatto i conti senza il Teramo, che ha sofferto, come era prevedibile, il possesso palla dei biancazzurri ma non ha mai mollato, dimostrando la convizione di poterla rimettere in piedi, la partita, dopo un inopinato rigore fischiato contro.
Il tocco di mano di Bellucci in area sul colpo di testa ravvicinato dell’avversario è quasi impercettibile, ma ai più è apparso involontario e soprattutto ininfluente anche se diretto in porta: l’arbitro Galipò, che di rigori se ne intende (ne aveva assegnati già 5 nelle 5 partire dirette) anche stavolta si fa attrarre dal fascino di indicare il dischetto. Sulle prime non lo capisce nessuno ma quando si vede sventolare il ‘giallo’ a Bellucci, i biancorossi ne prendono terribilmente coscienza. Dagli 11 metri il rigorista Ferrari batte centralmente Agostino e il Pescara trova il gol nell’unico modo in cui avrebbe potuto fino a quel momento.
In tutta la gara prima Agostino (al 5′) era stato infatti pronto a deviare in angolo la conclusione da fuori di Pompetti, poi Galano a sfiorare il palo, Piacentini (al 37′) a immolarsi sulla battuta di D’Ursi. Nel conto complessivo, dunque, le occasioni più clamorose restano quelle di Bernardotto al 9′ (con un prezioso gesto tecnico ha saltato il difensore girandosi e tirando, ma Sorrentino in qualche modo si è opposto) e di Piacentini al 63′ la cui irruzione in area sul traversone dall’angolo si tramuta in un calcio acrobatico che si schianta sulla traversa.
Il Diavolo di Guidi non molla e con qualche cambiamento in formazione (Birligea per Rosso al fianco di Bernardotto, Hadziosmanovic da destra a sinistra con l’ingresso di Lombardo, poi dentro Fiorani e anche l’esordiente Pinto per Malotti), rialza il baricentro, aggredisce di più e riprende la partita. Lo fa con il suo uomo più pericoloso che dopo 256 giorni rompe il digiuno e corona l’ennesima partita tutto cuore e ‘sportellate’. Bernardotto con il sinistro spinge sotto la traversa, con tutta la rabbia in corpo, la ‘spizzata’ di Lombardo e fa esplodere la sua curva, piena di 550 tifosi festanti.
La corsa dell’attaccante è verso la prima telecamera di bordo campo per sfoggiare la dedica sulla maglietta alla nonna scomparsa sei anni fa, proprio il 13 novembre…
PESCARA (4-3-3): 22 Sorrentino, 23 Cancellotti, 28 Ingrosso, 18 Drudi (Vk), 29 Nzita (82′ 38 Frascatore); 91 Rizzo, 21 Pompetti, 8 Memushaj (82′ 24 Bocic); 11 Galano (74′ 97 Clemenza), 9 Ferrari (61′ 30 De Marchi), 7 D’Ursi (74′ 16 Diambo).
A disp.: 1 Radaelli, 14 Iacobucci, 3 Rasi, 5 Illanes, 10 Marilungo, 13 Zappella, 17 Rauti.
All.: Auteri.
TERAMO (4-3-3): 22 Agostino, 2 Hadziosmanovic, 19 Bellucci, 26 Piacentini (Vk), 23 Rillo (46′ 11 Lombardo); 10 Mungo (Vk), 6 Arrigoni (K), 8 Viero (57′ 28 Fiorani); 7 Malotti (82′ 18 Pinto), 9 Bernardotto, 20 Rosso (57′ 21 Birligea).
A disp.: 1 Tozzo, 32 Perucchini, 17 Surricchio, 27 Furlan, 30 Di Dio.
All.: Guidi.
Arbitro: Simone Galipò di Firenze.
Assistenti: Cavallina di Parma e Testi di Livorno.
Quarto ufficiale: Panettella di Gallarate (VA).
Marcatori: 41′ Ferrari rig. (P), 85′ Bernardottio (T)
Ammoniti: Ingrosso (P), Bellucci (T), Pompetti (P), Viero (T), Memushaj (P), Fiorani (T).
Spettatori: 3.915 (550 da Teramo).