Parte dalla ‘D’Alessandro’ l’originale iniziativa che avvicinerà ‘a distanza’ gli alunni della prima media con i bambini ricoverati e che fanno scuola in pediatria al Mazzini
TERAMO – Ancora una volta l’Istituto comprensivo ‘D’Alessandro-Risorgimento’ protagonista di una iniziativa originale che anima e arricchisce il progetto ‘Libriamoci 2021: libri amore e fantasia! Parole in gioco’, perchè proprio fantastico! pensare a chi fa scuola in un posto poco usuale e particolare per dei bambini: un reparto di ospedale.
Intanto, i docenti hanno pensato che il progetto, come esperienza educativa, non poteva non coinvolgere anche loro. Poi, perchè non è soltanto educativo, ma molto di più, mettere in contatto i bambini ricoverati con i loro coetanei in classe. Questa accadrà domattina alle 11, quando i bambini ricoverati nella pediatria dell’ospedale civile Mazzini, seguiti dall’insegnante Elsa Di Ferdinando, si metteranno in con-tatto, in un video-incontro, con la classe I C della media inferiore ‘D’Alessandro’ guidati dall’insegnante Francesca Mincione.
“L’incontro con i libri, la narrazione, gli autori, l’amore per le lettere, per quei piccoli caratteri neri che fanno sorgere mondi – scrive la maestra Elsa Di Ferdinando – è al centro di questo percorso che favorisce la scoperta che con quelle ventuno lettere dell’alfabeto si può costruire e distruggere il mondo, nascere e morire, amare, soffrire, minacciare, aiutare, chiedere, ordinare, supplicare, consolare, ridere, domandare, accarezzare. Gli alunni ‘in lontananza’ alimentano il desiderio di farcela attraverso l’esperienza di sentirsi separati da uno schermo e in connessione nello stesso tempo: soggetti lontani e vicini scoprono vicinanza nella lontananza“.
Restare ‘vicini’ è stato il primo ‘movens‘, essere quelli che restano è il compito autentico di ogni docente. L’incontro si svilupperà attraverso Il testo di Gino Strada, ‘Mago Linguaggio’ che diventa, dunque, un vero e proprio incontro: l’esperienza della lettura contribuisce in modo decisivo nel dare forma singolare a una vita, “quella vita che può avere una battuta d’arresto, che scombina l’ordine delle cose, sovverte il reale come un ricovero ma da un incontro con la narrazione trasformarsi in un’esperienza formativa che lascia segni e sogni“.