Sono i parametri per evitare di tornare in ‘giallo’: le terapie intensive sono al 13% (il limite è 15%), i casi ogni 100.000 abitanti salgono a 314 (contro il massimo di 50) e nel Teramano tocca quota 348
TERAMO – Aumenta la pressione ospedaliera in Abruzzo. I dati, grazie ai vaccini, sono tutto sommato contenuti rispetto al passato se rapportati al numero di casi
attivi, ma sono comunque in peggioramento. Il dato sulle terapie intensive, ad esempio, è raddoppiato nel giro di due settimane. Il tasso di occupazione dei posti letto sale al 13% (+1%) per le rianimazioni e resta al 12% per l’area non critica, a fronte di soglie da zona gialla rispettivamente del 10 e del 15%.
L’incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti continua a salire rapidamente e arriva a 314 (soglia limite 50), registrando il valore più alto da oltre un anno e, in particolare, dalla seconda metà di novembre 2020. Il virus, spinto dalla variante Omicron, ritenuta responsabile di oltre la metà dei contagi, corre più spedito che mai. Una settimana fa l’incidenza era a meno di 200. La variazione percentuale dei nuovi casi nell’ultima settimana, rispetto ai sette giorni precedenti, è pari al +61%.
A livello territoriale, i numeri più alti sono ora quelli del Pescarese, che peggiora in modo rapidissimo: l’incidenza settimanale sale a 379. Nel solo capoluogo adriatico, che oggi ha registrato 106 nuovi casi, l’incidenza schizza a 404: vale a dire che quattro persone su mille hanno sono risultate positive negli ultimi sette giorni. Segue il Teramano che, con un’incidenza pari a 348, mette a segno il dato più alto di sempre. Poi c’è l’Aquilano, che pure presenta un dato record (240). Chiude il Chietino, sempre in rapido peggioramento, con 262.