Celebrazione ai Tigli con consiglieri comunali e istituzioni: nella strage del ’46 continuò a curare i feriti nonostante fossero morti anche i suoi due piccoli figli
TERAMO – Il medico Giuseppe ‘Geppino’ Micheletti è stato ricordato a Teramo quale esempio del ‘giorno del ricordo’, nell’area che la città gli ha dedicato intitolandogli i giardini dei Tigli oltre il monumento ai caduti. La celebrazione del 10 febbraio è stata intensa e commovente, con il ricordo di quanto questo medico istriano ha testimoniato nell’estate tragica del 1946 a Pola.
A lungo è stato definito ‘l’eroe dimenticabile’ prima che questa parte di storia italiana fosse riabilitata ed esaltato l’esodo di italiani dall’Istria. Oggi nelle parole commosse, bipartisan, pronunciate dagli amministratori comunali teramani, nell’eroismo di questo medico, è rivissuta l’esaltazione del significato del giorno del ricordo a Teramo.
E di quel tragico 18 agosto del ’46 quando la spiaggia di Vergarolla, a Pola, fu sconquassata dall’esplosione di tonnellate e tonnellate di esplosivo di residuati bellici, che polverizzarono intere famiglie e fesero identificabili, tra almeno due centinaia di vittime, solo 65 salme.
E tra queste quelle dei due figli di Micheletti, che però continuò per l’intera giornata a curare feriti, ricucire dilaniati, a comporre salme. L’esempio della dedizione italiana nei territori che all’improvviso divennero stranieri per gli italiani e per lo stesso Micheletti che abbandono l’Istria un anno dopo, dopo la firma del trattato di Pace che consegnò l’intera penisola alla Jugoslavia del comandante Tito.
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