Domani festeggia i 60 anni il primo hotel nato nella stazione turistica, mèta indiscussa del boom degli anni ’80. Il capostipite della famiglia Parogna fu il pioniere della zona
PIETRACAMELA – Sessanta anni ed è ancora lì, ‘monumento’ a una intuizione che nemmeno le sciagurate scelte politico-amministrative dei giorni d’oggi possono scalfire: ‘La Gran Baita’, il primo albergo ad avviare la sua attività ai Prati di Tivo, domani compie 60 anni. Era il 3 marzo 1962 quando in questa località ai piedi del Gran Sasso c’erano solo piccole abitazioni sparse e un piazzale vuoto, un uomo ‘illuminato’ da una geniale idea imprenditoriale, Aladino Parogna, mise su quello che per generazioni e generazioni di sciatori e non solo è stato il punto di arrivo e quello di partenza per affrontare gli skilift e lo sci sulle piste.
Aladino fu il primo a lanciare quel boom turistico che portò altre strutture alberghiere (l’Amorocchi, l’Orso Bianco, il Miramonti, il Gran Sasso 3) a riempire un piazzale e i Prati con investimenti fruttuosi per gli anni ’80, quando i Prati, la Cortina d’Abruzzo, era mèta di buona parte degli appassionati del centro-sud dell’Italia. La bravura di Lino (De Luca) e Flora (Parogna), di Tonino Parogna e tutta la famiglia allargata che da Aladino aveva preso esempio e slancio, fece il resto, imponendo la Gran Baita tra gli alberghi più ricercati e sempre sold-out, alla quale si aggiunse strada facendo anche la Scuola Italiana Sci, il cui direttore è Mirko De Luca nipote di Aladino.
Non a caso, la proprietà Parogna-De Luca è quella che resiste alla guida di questo albergo da decenni e può festeggiare questi 60 anni spesi sempre all’insegna del sacrificio e del lavoro, attraversando da ultimo anche la chiusura senza tempo degli impianti di risalita e la pandemia Covid.