Oltre un migliaio di persone ha partecipato alla manifestazione istituzionale voluta dal Rettore Mastrocola, dalla Villa al Campus di UniTe. Con le storie di Nataliya e Bozhena, docenti russa e ucraina che vivono insieme a Mosciano
TERAMO – Le istituzioni insieme per sfilare per la pace, contro le guerre, portando a simbolo l’arma tra le più potenti al mondo per difenderla: la cultura. Oltre un migliaioi di persone ha partecipato questa mattina alla ‘Mafcia della Pace’ su iniziativa del rettore di UniTe Dino Mastrocola.
Il corteo portava con sè una doppia simbolica presenza: Nataliya e Bozhena, due docenti rispettivamente russa e ucraina, che oggi vivono sotto lo stesso tetto a Mosciano: Nataliya Velikaya, in Italia da circa 9 anni, poco dopo l’inizio della guerra ha negato di firmare un documento di appoggio all’invasione russa che il Governo di Putin aveva chiesto alla sua università.
Il corteo è partito dalla Villa Comuanle, accompagnato da simboli, bandiere, musica, nel silenzio del rispetto di un popolo che sta soffrendo un’aggressione di tragica memoria, per raggiungere poi il Campus universitario ‘Aurelio Saliceti’. L’iniziativa è stata promossa dalle quattro Università abruzzesi, dall’Istituto di Fisica Nucleare del Gran Sasso, dall’Istituto zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise, dall’Osservatorio astronomico di Collurania e dai Conservatori musicali di Teramo, L’Aquila e Pescara, e organizzata in collaborazione con ‘Teramo città universitaria’.
«La pace è cultura – ha spiegato Dino Mastrocola – è lo slogan che abbiamo scelto insieme, perché per difendere la pace non bastano norme, trattati e accordi, ma è necessario lavorare sugli individui per una cultura diffusa che affronti non solo i conflitti tra Stati o al loro interno, ma il conflitto in sé come componente del vivere umano. è per ribadire il valore e il ruolo centrale della cultura nella costruzione di una pace duratura, che le istituzioni abruzzesi hanno fatto cerchio, unendosi per la prima volta insieme in questa manifestazione“.