La processione della statua della Madonna ha aperto i riti del venerdì Santo con grande partecipazione di gente dopo due anni di stop
TERAMO – La processione della Desolata, che tornava dopo due anni di stop per la pandemia (lo scorso anno ne era stata celebrata una in formato simbolico all’interno della Cattedrale) e voluta dal vescovo di Teramo-Atri, Lorenzo Leuzzi, ha visto un successo di partecipazione dei cittadini e ha confermato che la scelta di svolgerla in presenza, è stata azzeccata.
Circa 3.000 persone, dalle 4, hanno seguito la statua della Madonna, portata a spalla dagli adepti della Confraternita dei Cinturati, che ha vagato nella notte e fino alle prime luci dell’alba nel vano tentativo di ritrovare il figlio Gesù Cristo. Il percorso, che negli ultimi anni motivi contingenti hanno costretto a modificarlo, si è snodato attraverso le vie centrali della città, partendo dalla Cattedrale e tornando verso di essa. Rispetto agli anni precedenti il 2019, alcune chiese sono mancate all’appello di quelle tradizionalmente ‘visitate’ dal corteo religioso di parroci e fedeli. Ricordando che il primo sisma ha modificato la chiesa di partenza dalla storica Sant’Agostino alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, quest’anno la Chiesa di San Giovanni lungo via Stazio ha simbolicamente sostituiti la tappa al Carmine, chiusa da una decina di anni, mentre è stata una sorpresa, anche se dolorosa, il passaggio della Madonna all’interno della inagibile chiesa di San Domenico in corso Porta Romana, le cui ferite del sisma e le impalcature della messa in sicurezza hanno fatto impressione.
Dopo il Cuore Immacolato, San Domenico,, la tappa esterna al Santo Spirito (con la sola preghiera del vescovo all’interno della piccola navata) e San Giovanni, la processione ha toccato la classiche stazioni del Santuario della Madonna delle Grazie e di Sant’Antonio, prima di soffermarsi dinanzi alla chiesa dell’Annunziata (che questa vedrà la partenza e. l’arrivo della processione del Cristo Morto) e concludere il pellegrinaggio in Cattedrale, all’esterno della quale, dal sagrato di piazza Orsini, monsignor Lorenzo Leuzzi ha impartito la benedizione ai fedeli.