L’appuntato teramano Antonio Fazzini, 54 anni anni fa, rimase vittima a Maltignano: fu decorato con la medaglia d’oro al Valor Civile. Oggi a San Nicolò il ricordo con il sindaco e il comandante provinciale deil’Arma
TERAMO – Commemorazione, questa mattina al cimitero di San Nicolò, della medaglia al valor civile Antonio Fazzini, appuntato dei carabinieri teramano che nel 1968, all’età di 42 anni, quando era padre di due figlie di 4 e 10 anni, sacrificò la sua vita nel tentativo di salvare quella di un ingegnere dell’Enel che, nella centrale idroelettrica di Maltignano, nell’Ascolano, fu folgorato da una scarica elettrica.
Fazzini era in servizio, quel 24 aprile del 1968, nella frazione Mozzano di Ascoli Piceno, era in pattuglia di vigilanza per garantire la sicurezza delle centrale, obiettivo di alcune contestazioni di facinorosi, e assicurare la libertà del lavoro ed evitare atti di sabotaggio. L’appuntato non esitò ad entrare nella sala interruttori dove l’ingegnere stava tentando di riparare un guasto ed era stato colpito da una scarica elettrica a cui seguì un incendio: Anche il militare dell’Arma fu colpito dalla scarica elettrica e morirono entrambi.
Oggi, alla cerimonia con cui i Carabinieri hanno solennemente commemorato l’evento in vista del 54° anniversario della ricorrenza, c’erano il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Emanuele Pipola, Palma e Miria, figlie del militare eroe e la sorella Ilde, il sindaco Gianguido D’Alberto. E’ stata deposta una ghirlanda di fiori e il Cappellano militare della Legione carabinieri Abruzzo e Molise, don Claudio Recchiuti, ha concluso con una preghiera.
Il prossimo 30 aprile, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Ascoli Piceno organizzerà un’altra cerimonia commemorativa presso un cippo posato in memoria del militare, che sarà inaugurato nell’occasione.