Prati di Tivo e Pratoselva: l’assemblea Gst ratifica il deposito della proposta e dell’assegno di cauzione. Finori dovrà restituire gli impianti entro la fine di giugno
TERAMO – Limati gli ultimi dettagli legati a garanzie fidejussorie, inventario dei beni e usi civici sull’albergo di Pratoselva, i fratelli Ottavio e Renato Persia hanno confermato questa mattina l’acquisto degli impianti di risalita dei Prati di Tivo e di Pratoselva. La conferma ufficiale è stata depositata assieme all’assegno circolare di 100mila euro a titolo di deposito cauzionale.
Come da noi anticipato lo scorso 5 maggio (leggi qui) gli imprenditori di Tottea di Crognaleto interverranno nelle due stazioni turistiche per rimetterle in piedi e farle ripartire. L’assemblea della Gran Sasso Teramano questa mattina ha ratificato questa volontà e fissato anche il timing dell’entrata dei Persia e dell’uscita (con buona pace di tanti) di Marco Finori – che dal gennaio del 2019 ha gestito con alterne fortune, l’apertura e la chiusura dei Prati di Tivo): entro il prossimo 23 maggio gli imprenditori si sono impegnati a presentare la fidejussione e oltre il 26 maggio le parti si presenteranno dal notaio per la firma dell’atto di vendita.
L’acquisto da parte dei fratelli Persia estromette la ditta Marco Finori anche dalla custodia e dalla gestione temporanea: l’imprenditore sambenedettese avrà 30 giorni dal perfezionamento dell’acquisto dai Persia per la riconsegna dei beni. All’assemblea hanno partecipato i Comuni di Fano Adriano con il sindaco Luigi Servi, Pietracamela con il vicesindaco Salvatore Florimbi, le Asbuc di Pietracamela con il presidente Paride Tudisco e di intermesoli con il presidente Corrado Bellisari, la Provincia con il consigliere delegato Enio Pavone oltre al liquidatore della GST, Gabriele Di Natale, e Mauro Sacco incaricato rapporti istituzionali e ai revisori dei conti.