Oltre 700 giovani, meno giovani e famiglie sfilano per il centro tra una folla curiosa che ha apprezzato la civiltà del corteo. La drag queen Nausica Vamp e il sindaco inneggiano alla sacralità dei diritti civili
TERAMO – Alla vigilia qualcuno aveva temuto esagerazioni e qualche esibizionismo di troppo. E invece la prima esperienza per Teramo con un Pride è stata senz’altro positiva, un inno alla libertà, alla riaffermazione dei diritti civili e alla civiltà. Oltre 700 persone hanno risposto alla chiamata delle associazioni che si sono strette insieme per mettere insieme un corteo che completasse una Pride week vissuta in tutto l’Abruzzo su iniziative di sensibilizzazione alla difesa e al riconoscimento dei diritti civili di qualsiasi comunità, etero, gay, lesbo o transgender.
Il lungo serpentone colorato si è snodato dal piazzale della Madonna delle Grazie fino a piazza Martiri della Libertà, compiendo il percorso da corso de Michetti a via Paris, piazza Orsini e poi in via Capuani per transitare sul Corso. Nessun incidente, nessuna sbavatura, tanto colore e tanta musica, con giovani e meno giovani, famiglie, bambini, bandiere e striscioni, al seguito del ‘carro’, il furgone apripista che poi ha fatto anche le funzioni di palco.
A guidare la folla festante la drag queen Nausica Vamp, ‘voce’ ufficiale dei Pride, che ha invocato, nel suo intervento finale in piazza Martiri, il rispetto dei diritti civili e il riconoscimento dell’autodeterminazione di chi vuol scegliere come vivere la propria vita, all’insegna della libertà, dono più prezioso che l’uomo possa avere. Anche il sindaco Gianguido D’Alberto ha raggiunto il corteo sul finire del tragitto ed è intervenuto per ribadire il concetto di Teramo ‘città aperta’ all’inclusività e al rispetto delle libertà personali, concetto espresso con la propria presenza nel corteo anche da rappresentanti del consiglio comunale, tra i quali la presidente della Commissione Pari opportunità del Comune, Graziella Cordone, gli assessori Martina Maranella, Ilaria De Sanctis e Stefania Di Padova, la consigliera Maria Rita Santone e il consigliere Vincenzo Cipolletti.