Altri tre giorni in meno sulla tabella di marcia per la riapertura: l’imprenditore è impegnato e non può rispondere alla convocazione del presidente della Provincia per ‘riprendere’ la gestione. Si farà in tempo?
TERAMO – Prati di Tivo, atto terzo. Mentre il Consiglio di Stato alle 13 ha notificato a Marco Finori la conferma della sospensiva dei provvedimenti emessi nei suoi confronti dalla Gst (revoca vendita e gestione e imposizione di restituire i beni), che sostanzialmente non modifica nulla nella vicenda, l’assemblea dei soci ha trovato la soluzione per il pagamento del canone degli usi civici e di convocare lo stesso Finori per invitarlo a far ripartire al più presto la seggio cabinovia. La ‘convocazione’, prevista per le 16 di oggi pomeriggio e che poteva essere anche gestita da remoto, slitta però a lunedì mattina per impedimenti personali dello stesso Finori. E si aggiungono altri giorni all’accordo, con un conto alla rovescia che prosegue inesorabile…
Adesso, infatti, volendo versare su questa situazione tutto l’ottimismo possibile e rimasto dopo tanta confusione, l’unico ostacolo per una riapertura del restante periodo estivo può essere costituito dal tempo. La Gst pagherà il canone all’Asbuc, attraverso un versamento di un credito vantato dalla Provincia, Finori dovrà accettare il ‘riaffidamento’ della gestione, come gli era stata prorogata a dicembre, e poi far partire le manutenzioni che dovranno portare a un collaudo. Questo è il nuovo piano: se Finori sarà in grado di fare tutto questo lo si saprà soltanto lunedì ma comunque a quel punto, semmai l’imprenditore marchigiano non fosse nelle condizioni di garantire una ripartenza, non si potrà far nulla per i Prati di Tivo, non essendoci alternative a questa ipotesi di gestione.
Sarà il ‘faccia a faccia’ con il presidente Diego Di Bonaventura di lunedì a dare una risposta a questi interrogativi.