Rigettato il ricorso della società biancorossa che decide per ricorrere al tribunale amministrativo. L’alternativa: la procedura del sindaco per la serie D. Senza professionismo sfuma anche l’ingresso di Spinelli
TERAMO – Anche il Collegio di garanzia del Coni ha respinto il ricorso del Teramo Calcio per la riammissione in Serie C, contro la decisione del Consiglio Federale di escluderla su parere della Covisoc. Il verdetto, emesso nel pomeriggio, esclude adesso il Teramo definitivamente, sotto il profilo della giustizia sportiva, dal mondo professionistico.
Contro questa decisione resta adesso la sola possibilità, decisa in serata dalla dirigenza biancorossa: adire la giustizia amministrativa, vale a dire ricorso al Tar Lazio. Sul tavolo la priorità è quella di chiedere la riammissione della società alla Serie C, piuttosto che l’iscrizione al campionato dilettanti, ovvero la Serie D. Quest’ultima opzione è possibile anche attraverso una procedura diversa dal ricorso al Tar ovvero attraverso la richiesta da parte del sindaco, accedendo al cosiddetto lodo Petrucci, ma con un’altra compagine societaria.
Sul piatto della bilancia c’è anche il futuro degli ingressi societari: l’atto preliminare con il quale l’imprenditore siciliano Spinelli si impegnava a rilevare la quota del 60% vale in caso di permanenza in Serie C. La società biancorossa è in mezzo al guado, anche perchè se la matricola dovesse scomparire potrebbero aprirsi anche scenari diversi sul fronte della regolarizzazione dei conti, soprattutto sul piano dei debiti attualmente registrati.
Certo è che sul destino del Teramo, all fine, piuttosto che l’indice di liquidità, ha pesato l’Iva, quella che non è stata versata a partire dal 2016 e fino al 2019.