Alle prime avvisaglie di crisi alla Betafence si era messo sul mercato per passare alla Metallurgica. Il cordoglio del sindaco Costantini, i sindacati proclamano lo stato di agitazione
GIULIANOVA – Dedito alla famiglia, ai tre figli, il primo dei quali giocava a basket e aveva proprio il papà tra i sui principali tifosi anche durante gli allenamenti. Tonino Fanesi, l’operaio 49enne morto questa mattina alla Metallurgica Abruzzese di Mosciano, andava in bicicletta al lavoro, da via Montello a Giulianova, dove abitava con la famiglia (la moglie è lavoratrice stagionale in un noto hotel del Lido), fino a Marina di Mosciano, oltre la pista di kart al confine con Tortoreto, nei pressi del Salinello. Lo faceva per riportare a casa quanto più possibile per campare la famiglia.
Per questo motivo aveva lasciato la Betafence, alle prime avvisaglie della crisi dell’industria tortoretana. I contratti di solidarietà gli avrebbero tolto da quel già minimo e unico stipendio in casa e lui aveva subito sfruttato la sua esperienza di zincatore per trovare posto nella fabbrica ‘gemella’ della Betafence, la Metallurgica Abruzzese. aveva di fatto ‘guadato’ il fiume, diceva quando scherzava con gli amici, trasferendo sull’altra sponda del Salinello.
La notizia ha sconvolto tutta la comunità giuliese, dove Fanesi si era trasferito negli anni dalla vicina San Benedetto. “Ci stringiamo alla sua famiglia – ha detto il sindaco Jwan Costantini, porgendo le condoglianze dell’ Amministrazione comunale di Giulianova – Continua la strage delle morti bianche – ha continuato – un fenomeno drammatico che non capita solo altrove, ma che, come in questo caso, tocca anche la nostra comunità. Gli incidenti sul lavoro sono una ferita non rimarginabile. Portare oggi consolazione alla famiglia di Tonino Fanesi, nostro concittadino, non è facile. La abbracciamo, le siamo vicini, ne condividiamo il dolore. Vogliamo sperare che la morte ingiusta del loro caro possa essere di monito, favorisca la cultura della prevenzione e promuova l’impegno per la tutela dei lavoratori“.
Intanto, mentre sul posto della tragedia ci sono i carabinieri dell’ispettorato del lavoro, i tecnici della Asl e alcuni operai oltre ai dirigenti dell’azienda, e si fanno prove e test sui macchinari per ricostruire esattamente la dinamica dell’incidente, i sindacati Fim Cisl e Fiom Cgil, sentita la rappresentanza sindacale aziendale, hanno proclamato lo stato di agitazione con effetto immediato: “Nelle prossime ore indiremo una assemblea sindacale urgente di tutte le maestranze per discutere le azioni di lotta -è scritto nel comunicato diffuso”. Non è escluso che venga proclamato anche uno sciopero di 8 ore per il fine settimana. Fanesi è la prima vittima di un incidente sul lavoro nelle aziende metalmeccaniche e metallurgiche della provincia di Teramo.