Patologia Clinica primeggia nello studio che può limita i dosaggi nella chemioterapia. Analoghi esami condotti per pazienti nefrologici e con endocrinopatia
TERAMO – L’investimento milionario sulla riorganizzazione dei quattro laboratori analisi dei presidi ospedalieri della Asl di Teramo, tesa all’ottimizzazione dei costi e alla riduzione dei tempi di risposta agli utenti, ha permesso anche l’avvio di un test di farmacogenetica in grado di individuare la tossicità alla chemioterapia nei pazienti oncologici. Il laboratorio teramano è l’unico che lo esegue in Abruzzo. Nel laboratorio dell’Unità operativa di Patologia Clinica, diretta da Sofia Chiatamone Ranieri, è stato introdotto un nuovo test di biologia molecolare – che consiste nella ricerca delle mutazioni dei geni BRCA1 e 2 nei pazienti affetti da patologie oncologiche per le quali il test è indicato a fini terapeutici. In pratica l’identificazione di queste mutazioni permette di utilizzare terapie mirate, con miglioramento della prospettiva di vita dei pazienti.
“Non posso non sottolineare gli ottimi risultati della unità operativa – commenta il direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia -. Le prestazioni relativamente allo storico del 2018 sono aumentate del 16%, con una contemporanea riduzione dei costi per l’azienda. Tutto questo è stato possibile grazie a un grande lavoro di squadra, e per questo ringrazio tutto il personale. Ma deriva anche dal fatto che da qualche mese abbiamo dotato i laboratori analisi dei quattro ospedali di una nuova, sofisticata strumentazione. Apparecchiature ad elevata automazione che hanno permesso di innalzare gli standard di efficienza e qualità dei nostri laboratori riducendo al minimo l’errore umano, velocizzando i tempi di refertazione e contenendo i costi”.
“La medicina di laboratorio riveste un ruolo centrale nell’assistenza sanitaria, basti pensare che più del 90% dei dati nelle cartelle cliniche è costituito da esami di laboratorio – sottolinea Chiatamone Ranieri -. La Patologia clinica nel 2021 ha eseguito 5 milioni 431mila prestazioni e prevediamo un ulteriore incremento del dato nel 2022. Grazie alla fattiva collaborazione con i clinici abbiamo avviato esami che eseguiamo, unici in Abruzzo, a vantaggio di pazienti nefrologici e con endocrinopatia. L’anno scorso è stata la volta del test molecolare sul gene DPYD e dalla scorsa settimana abbiamo avviato analisi sulle mutazioni genetiche dei geni Brca1 e 2, che rappresentano un biomarcatore predittivo di maggiore sensibilità alla terapia target oncologica e all’utilizzo di farmaci antiblastici. Questo test ci aiuta dunque a mettere in atto terapie personalizzate e a ridurre morbidità e mortalità dei pazienti”.