La tragedia di via Longo. La 44enne teramane aveva ‘sposato’ la senza fissa dimora, occupando con il 26enne gambiano l’alloggio disabitato. L’assessore De Sanctis: “Abbiamo aiutato lei in tutti i modi ma rifiutava ogni sostegno”. Nelle prossime ore l’autopsia
TERAMO – Un amore nato nell’indigenza e finito insieme alla loro esistenza, in un alloggio di fortuna. Alessia Sardella un posto letto lo aveva, all’hotel Michelangelo, pagato dal Comune di Teramo ma la sua anima ribelle l’aveva sempre portata in direzione contraria alle mani tese verso di lei. Dopo aver conosciuto Ablie Cessaya, gambiano 26enne con programma di protezione sussidiaria in Italia dal 2018, aveva però deciso di fare come lui, e invece di portarlo con sè in albergo, si erano messi alla ricerca di un alloggio improvvisato. E quell’abitazione al primo piano della palazzina del civico 11 di via Longo era quello che faceva per loro: una vita da abusivi, senza servizi, senza luce e senza riscaldamento, condivisa con altri extracomunitari senza fissa dimora.
Conosciutisi ad agosto, lei aveva deciso di lasciare l’hotel due mesi fa e di andare incontro alla morte. Mentre la magistratura indaga per ricostruire cosa sia successo mercoledì pomeriggio e nella notte in quell’abitazione (il magistrato, Davide Rosati, è in procinto di assegnare l’autopsia al medico legale Pino Sciarra), il Comune è intervenuto sulla vicenda con il sindaco Gianguido D’Alberto e le assessore alle Politiche Sociali, Ilaria de Sanctis, e all’edilizia pubblica, Martina Maranella, dopo aver annullato la conferenza stampa di presentazione degli eventi del Natale Teramano, nel rispetto delle due giovani vite spezzate. “Si tratta di una tragedia del disagio sociale oltre che umana – ha detto il primo cittadino, che ieri notte era in via Longo durante l’intervento dei soccorsi e degli investigatori -. Su via Longo, vicenda che va avanti dal 2012 quando si decise di liberare le palazzine, stiamo cercando di intervenire per risolvere definitivamente con una riqualificazione”.
“Sulle criticità l’ufficio tecnico è intervenuto così come è disponibile a farlo se necessario – ha concluso il sindaco -. Io stanotte ho raggiunto il luogo della tragedia, durante i primi accertamenti prima del sequestro, rispetto ai quali l’amministrazione si pone in piena e totale disponibilità così come qualsiasi altra iniziativa che si renderà necessaria dell’ufficio tecnico”
“Avevamo cominciato un percorso proprio per aiutarla, un percorso di promozione umana, tant’è che fino al mese di ottobre abbiamo continuato a pagarle una retta presso un hotel della città per garantirle una vita più serena e tranquilla. Poi aveva lasciato l’albergo perché a quanto aveva riferito a noi, voleva stare con Ablie, con cui aveva stretto una relazione sentimentale”, ha commentato l’assessore alle Politiche sociali, Ilaria De Sanctis – Oggi sono particolarmente colpita e addolorata – ha aggiunto – perché mi sento parte di un fallimento di questo percorso che avevamo iniziato con lei, che non è soltanto di due anni perché lei era da tempo inserita nell’assistenza dei servizi, consapevole del fatto che forse potevamo fare di più ma purtroppo non ci siamo riusciti avevamo