E’ venuto a mancare all’età di 88 anni. Il suo locale era riferimento della cultura e della tradizione culinaria: da qui sono passati Pasolini, Moravia, Levi, Guttuso, Natalia Ginzburg, Dario Fo, Amendola, Pajetta, Ingrao. Melarangelo: “Una grande perdita per la storia della città”. I funerali domani alle 15
TERAMO – Ci ha lasciati a 88 anni, aprendo un vuoto importante nella storia di questa città, della sua cultura, delle sue tradizioni e della grande gastronomia. Domenico Mimì Pirocchi a Teramo, attraverso la sua famiglie e poi con se stesso in prima persona, ha costituito punto di riferimento storico per l’arte accompagnata dalla grande cucina locale.
Il suo Cantinone di via Ciotti, nel cuore del centro storico del capoluogo, è stato un emblema sotto la sua gestione, meta di buongustai e cenacolo di artisti, primo locale nel Dopoguerra a servire le virtù, proprio perchè fatte in casa e poi servite ai tavoli.
Molti lo frequentavano perchè molto spesso era possibile incontrare volti e nomi di artisti di livello internazionale, Mimì Pirocchi con il papà Peppino e la mamma Linda, lo presero in gestione nel 1951. E per decenni ha fatto il cameriere e il direttore di sala. In quel ristorante, caldo e accogliente, si sono seduti ai tavoli personaggi come Pasolini, Moravia, Guttuso, Carlo Levi, Sassu, Treccani, Natalia Ginzburg, Dario Fio e franca Rame.
La definisce “una grande perdita per la storia della città dal dopoguerra a oggi“, il presidente del consiglio Alberto Melarangelo, la cui famiglia è molto legata a Mimì Pirocchi. “Nel suo Cantinone – racconta Melarangelo – restano memorabili le cene con i principali protagonisti della cultura italiana che transitavano per Teramo, inizialmente grazie alle attività del Centro Gramsci: oltre a Pasolini e Moravia e gli altri già citati, anche Elsa Morante, Mazzacurati, Trombadori, oltre a gran parte del gruppo dirigente del Partito comunista che dopo i comizi e le riunioni venivano accompagnati dai dirigenti locali al Cantinone per la cena a fare bella figura: su tutti Giorgio Amendola, Giancarlo Pajetta, Ingrao, Natta, Bufalini e Terracini“.
Una fervida attività culturale immortalata da tante foto d’epoca, che si spense con la cessione dell’attività nel 1997, quando Mimì si ritirò a vita privata mantenendo ancora la proprietà del locale che fu dapprima gestito da Nicola Giansante, poi da Elio Pompa e dal figlio Paolo, poi divenne pizzeria e oggi lavora sotto il nome di Condito.
I funerali di Mimì Pirocchi saranno celebrati domani, martedì 17 gennaio alle 15 nel Cuore Immacolato di Piazza Garibaldi. Alla moglie Vienna e alla figlia Giorgia giungano le condoglianze della nostra redazione.