Il nuovo presidente eletto ufficializzerà le deleghe: ai consiglieri teramani Pilotti e Luzii la viabilità e il Pnrr. A Lattanzi le scuole
TERAMO – E’ la giornata del primo consiglio provinciale guidato dal neo presidente Camillo D’Angelo, sindaco di Valle Castellana, che ha vinto le recenti elezioni e si appresta a guidare un consiglio in cui la maggioranza dei numeri è sulla carta del centrodestra, ma quello prima del terremoto di alleanze che ha spaccato i due fronti politici nell’ultimo turno elettorale.
Ed è conseguenza proprio di ciò che l’unico vero candidato del centrosinistra poi vincitore delle elezioni sarà affiancato nel ruolo di vicepresidente da Jwan Costantini che è sindaco di Giulianova ma anche coordinatore provinciale della Lega. Nessuno si scandalizza più di questo, conoscendo quali sono stati i movimenti e gli strani riposizionamenti pre-elettorali sia a destra che a sinistra. E anche per questo non sorprende il ‘no’ del sindaco di Castiglione, Vincenzo D’Ercole, a qualsiasi proposta di coinvolgimento nella distribuzione delle deleghe da parte di D’Angelo. Rispetto di un ordine di scuderia (coerente) che arriva da Sandro Mariani, che in campagna elettorale ha sostenuto uno dei due avversari di D’Angelo, vale a dire quel Piccioni portato anche da Gatti, Sottanelli e D’Annuntiis.
Chi ha contribuito alla vittoria del sindaco di Valle Castellana vede riconosciuto il proprio ruolo. E così il Pd comunale ‘fedele’ alle direttive del sindaco Gianguido D’Alberto, ‘piazza’ il consigliere Luca Pilotti alla viabilità, delega pesante al pari di quella per l’edilizia scolastica: questa delega finirà nelle mani di Luca Lattanzi, consigliere comunale di Mosciano. L’altro dei due rappresentanti del Comune di Teramo (all’opposizione) in consiglio provinciale, Giovanni Luzii di Italia Viva, manterrà la delega che aveva con Diego Di Bonaventura, vale a dire quella alle Politiche energetiche, al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e Politiche Comunitarie, dopo aver accarezzato a lungo il sogno di fare il vicepresidente dell’Ente. Ricordiamo che tra un anno al massimo si dovrebbe tornare al voto per l’elezione di presidente e consiglieri in contemporanea e con voto affidato di nuovo al popolo e non agli amministratori comunali.