Il legale pescarese aveva 91 anni. Noto in tutto l’Abruzzo e anche fuori regione per aver permesso la stabilizzazione di tantissimi colleghi della carta stampata e delle tv
PESCARA – L’avvocatura abruzzese dà l’addio a un suo decano, un legale che ha speso la sua vita nelle aule di tribunale, dove ha imposto la sua serietà, la sua competenza e la sua passione per la ricerca giurisprudenziale. Massimo Franceschelli se n’è andato a 91 anni, e di lui si può dire che non è mai andato in pensione. Fino a poco meno di un anno fa ha frequentato studio e palazzi di giustizia, sempre per ribadire il senso della giustizia e aggiornare gli altri, lui che di anni dal secolo scorso in quei palazzi ne ha trascorsi, su nuove sentenze, giurisprudenza e precedenti.
Franceschelli nella sua professione si era affermato anche come l’avvocato dei giornalisti, legale che era riuscito a dimostrare come il lavoro di collaboratori, all’interno delle redazioni delle testate quotidiane, periodiche e di recente anche online, sia equiparato a quello dei redattori, con oneri ed onori annessi. Tanti colleghi abruzzesi della carta stampata ma anche della televisione, devono a lui la stabilizzazione dopo anni di precariato. In molti casi, in particolare sul riconoscimento dell’equo compenso ai giornalisti, le pronunce derivate dalle sue iniziative legali hanno fatto giurisprudenza. Le aziende editrici per questo hanno tentato più volte di ‘ingaggiarlo’ nei loro uffici legali ma lui ha sempre rifiutato per avere la libertà di tutelare in giudizio i rappresentanti della nostra categoria.
Provetto sciatore, lo sci era la passione che ha amato coltivare fin quando l’età e il fisico glielo hanno permesso. Era persona mite, appassionata del suo lavoro, sempre disponibile. Nel foro di Pescara lascia un vuoto incolmabile. Alla sua famiglia, alla figlia Patrizia e al genero Paolo giungano le condoglianze della nostra redazione.