Dopo l’appello civico all’ex presidente del Teramo Basket, la sua accettazione della candidatura e il sostegno di Sottanelli di Azione, completato l’ultimo step di un percorso annunciato. E il centrodestra resta appeso
TERAMO – L’operazione Antonetti’, come in città è stata ribattezzata la ‘ridiscesa’ in campo dell’ex presidente del Teramo Basket, ha conosciuto ieri sera il suo quarto step: il battesimo da parte della lista di Paolo Gatti. Esattamente cioè quello che emmelle.it (ma non solo) aveva già previsto e scritto qualche settimana addietro, all’indomani già dell’appello dei 15 ‘civici’ a sostegno della sua della sua candidatura.
Ed era anche lapalissiano che il comunicato sull’incontro e sul gradimento fosse inviato proprio al termine, tradendo una evidenza ben nota da tempo. Dunque il percorso è compiuto: l’appello civico a candidarsi, l’accettazione di Antonetti di questa proposta, il sostegno prima di Sottanelli (Azione) e poi del gruppo Gatti di Futuro In. Della serie: ma non lo avevate capito? Non tutti, soprattutto quel centrodestra che ancora si arrampica sugli specchi e che ha invano atteso il Messia per alcuni, Belzebù per (molti) altri, l’ex vicepresidente regionale e promotore della caduta del ‘suo’ sindaco Brucchi nel 2018.
Morale della favola: il terzo Polo spaccato su due candidature (Azione e Italia Viva convergono su due candidati diversi), un accordo ancora una volta trasversale – com’è nello stile dei ‘futuriani’ dai tempi di Minosse e Ginoble -, e un centrodestra (ridotto ormai, da queste parti, a Fratelli d’Italia e Lega) che nelle segrete stanze ancora non prende atto che si vota tra 71 giorni e che con molta probabilità Forza Italia – quella che risponde a Pescara e al coordinatore regionale Pagano, numericamente indefinibile – convergerà alla fine su Antonetti. Forse tra un pò si convincerà che dopo l’ennesimo no di Paolo Tancredi, sia giunta l’ora di mostrare quei muscoli atrofizzati dal tira e molla di Gatti, ufficializzando l’ex sindaco di Campli e assessore regionale Pietro Quaresimale.
E pensare che l’opposizione a Teramo, in questo primo mandato di Gianguido D’Alberto, ha fatto i numeri per attaccare la composizione e la qualità della giunta, denunciando liti interne alla maggioranza, plaudendo all’uscita del gruppo civico di Teramo 3.0, eccetera eccetera. Adesso diventa davvero difficile andare a chiedere il voto casa per casa… Spettacolo poco edificante, diciamolo, per una città capoluogo di provincia: ritrovarsi con quattro candidati sindaco, dove le antitesi al primo cittadino uscente si ritroveranno a fare campagna elettorale. l’uno contro l’altro. E D’Alberto ride.
Ecco il testo del comunicato di Futuro In firmato dal coordinatore Giovannibattista Quintiliani dopo l’incontro di ieri sera con Carlo Antonetti: “Ieri sera l’intera lista di Futuro In ha incontrato l’avvocato Carlo Antonetti. Nei giorni precedenti avevamo già valutato il quadro complessivo dell’offerta politica e delle candidature a Sindaco annunciate od ipotetiche, riscontrando, non senza dispiacere, l’assenza di una proposta comune e condivisa con la nostra tradizionale area di riferimento. Nell’incontro, lungo ed articolato, sono stati affrontati tanti temi amministrativi insoluti, dalla questione ospedale, alla ricostruzione pubblica e privata, dai servizi, alle politiche sociali, fino alla perdita di appeal e di centralità della Città di Teramo. Vi è stata un’ampia convergenza sul metodo di lavoro e sui contenuti, ed il rilievo che la figura di Carlo Antonetti spicca indiscutibilmente per capacità ed autorevolezza personale. Conseguentemente, la lista di Futuro In, confidando che la compagine alternativa all’amministrazione uscente rappresentata da Carlo Antonetti possa ulteriormente allargarsi, ha deciso di sostenerlo e di entrare a farne parte, offrendo fin da subito il proprio contributo di idee e programmi”.