Mario Monti fu vittima a Pasquetta dello scorso anno a Silvi sulla statale 16: si pensò a un incidente, ma si è scoperto che stava discutendo con un 60enne ora accusato di omicidio preterintenzionale
SILVI – L’investimento mortale non fu casuale ma provocato. Non da chi guidava l’auto – che si ritrovò l’uomo sulla strada all’improvviso – ma da chi spinse la vittima, nel corso di una lite sul ciglio della strada, in mezzo alla statale 16 Adriatica. E’ quanto risulta dalle indagini svolte dai carabinieri del reparto operativo di teramo sull’incidente mortale in cui, nella notte di Pasquetta dell’anno scorso, a Silvi, morì il 51enne di Città Sant’Angelo Mario Monti e che hanno arrestato Pietro Mercurio, 60enne di origini napoletane.
L’uomo fu falciato da una Renault Scenic proprio sul bordo della strada, all’altezza del night club Zeus. Agli investigatori apparve subito come un incidente dalla dinamica strana e il lavoro svolto – complicato dalla reticenza dei testimoni e sulle diverse ricostruzioni dei fatti, stato dei luoghi modificati e telecamere distrutte -, alla fine ha confermato questo sospetto.
Secondo quanto ricostruito, il 51enne – risultato poi ubriaco e quindi in uno stato di minorata difesa – aveva avuto una lite con il 60enne di origini napoletane, gestore di due locali notturni della zona, che lo avrebbe spinto verso la strada statale Adriatica mentre sopraggiungeva la macchina.
La lite tra i due sarebbe scaturita per una donna che lavorava nel night club di cui il defunto si era innamorato. Pertanto il gip del Tribunale di Teramo, concordando pienamente con le risultanze investigative offerte dai Carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Teramo ha ordinato l’arresto dell’uomo che ha litigato con il deceduto, con la contestazione di omicidio preterintenzionale.