Scortato dai colleghi dei vigili del fuoco, il capo reparto è stato sepolto nel cimitero di Guazzano. Tutti stretti ad Elena, Marco e Francesco. C’erano anche gli ultimi tre comandanti
CAMPLI – Quel casco stretto nelle mani dalla moglie Elena è un testimone di affetto, consegnato con il cuore, dalla sua seconda famiglia. I vigili del fuoco non si sono mai staccati dal loro capo reparto Domenico Ferracatena, e lo hanno accompagnato fino al camposanto di Guazzano, dove adesso riposa. Dall’intervento di soccorso che ha mobilitato tutti, al trasferimento dall’ospedale di Ascoli alla caserma di via Diaz, dove è stata allestita la camera ardente e dove si sono alternati tutti, ma proprio tutti, i componenti delle squadre e dei turni, per rendergli omaggio.
Il capo reparto morto a 57 anni, mentre era a pesca a Castel Manfrino di Macchia da Sole, assieme al figlio Marco, lunedì di Pasquetta, è stato celebrato con tutti gli onori, dagli amici, dai concittadini di Campli, dai colleghi e dai comandanti che negli ultimi anni si sono succeduti alla guida del comando provinciale. E la chiesa di Campovalano è risultata strettissima per quanti hanno voluto esserci per l’ultimo saluto a questo omaccione di una simpatia contagiosa, sempre pronto alla battuta, aperto e disponibile con chiunque, una grande passione per gli animali e i cani in particolare, amante della caccia.
Quei vigili schierati a decine e il feretro portato a bordo dell’autoscala è stato il segno di un passaggio che non ha soluzione di continuità rispetto alla vita terrena, dove Domenico resterà per sempre nei cuori di chi lo ha conosciuto e amato. E quel casco rosso di capo reparto sopra alla bara è stato l’onore più grande che tutti gli hanno voluto rendere.