Il confronto organizzato dal Comitato pro-Villa Mosca: il candidato del centrodestra in chiara difficoltà ‘glissa’ i quesiti e non si espone
TERAMO – L’ospedale Mazzini, il suo destino, il futuro della sanità teramana e la realizzazione di un nuovo ospedale sono stati gli argomenti al centro del confronto tra i tre candidati sindaco del Comune di Teramo (Antonetti, D’Alberto e Marroni), organizzato questa mattina dal Comitato pro-Mazzini, costituito da 28 associazioni e presieduto da Domenico Bucciarelli.
Le risposte e l’impegno chiesti dal Comitato ai candidati in campagna elettorale sono arrivate. Il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto è stato chiaro, come lo era stato nel corso della manifestazione alla Camera di commercio organizzata dallo stesso Comitato: “E’ chiaro cosa significa esporre il pensiero – ha detto -: significa imporre alla Regione immediatamente, non domani, di sospendere o revocare la delibera regionale con cui ha approvato la scelta del sito di Piano d’Accio, regione che oggi si propone con le forze di destra con la candidatura nella nostra città; immediato studio di fattibilità, non di pre-fattibilità, congiunto con gli uffici comunali che consenta di arrivare alla comparazione necessaria per una decisione che si fondi su dati tecnici fondamentali per suffragare una scelta. Oggi la scelta chiara e netta che dobbiamo ribadire è: l’ospedale non si sposta dall’area del Mazzini . Oltre a far comprendere che l’ospedale di Teramo è l’ospedale di riferimento dell’intera provincia“.
E questo, il candidato sindaco Gianguido D’Alberto lo ha scritto e ribadito nel suo programma elettorale che oggi alla riunione ha sottoscritto. Al contrario, una posizione chiara non è stata pronunciata dal suo avversario della coalizione di centrodestra il quale, con grandi capacità da equilibrista, è riuscito a non rispondere alle domande e che ha preferito attaccare il sindaco sul non fatto, sulla non esercitata competenza urbanistica, sui 5 anni di amministrazione. E’ parso chiaro, dal suo intervento a volte imbarazzante per la carenza di contenuti e il ritardo di preparazione sugli argomenti, come Antonetti sulla questione ‘nuovo ospedale’ stia ancora cercando le risposte alle domande del Comitato. E questo dipende dalle difficoltà insite nella sua coalizione. Da che parte stare? Con Futuro su Villa Mosca, oppure con Lega e Fratelli d’Italia al governo della Regione, che hanno deciso di investire 120 e passa milioni di euro sul sito (contestatissimo) di Piano d’Accio?
Dal canto suo Maria Cristina Marroni ha tenuto un atteggiamento concreto e propositivo, convinta che la scelta di Villa Mosca sia quella più opportuna anche per l’impianto urbanistico-sanitario della città. Si è impegnata sin da subito, nell’eventualità di una elezione, a respingere in consiglio qualsiasi variante urbanistica che abbia per oggetto la costruzione a Piano d’Accio.