Nel condominio ultra tecnologico di Coste Sant’Agostino per la terza volta quest’anno si è bloccato: un’anziana e un disabile sono ‘prigionieri’ al quarto piano. Da oltre due mesi… I garage sono impraticabili dopo le piogge
TERAMO – L’ennesimo annuncio dell’Ater parla di un altro cantiere “della ricostruzione del patrimonio danneggiato dagli eventi sismici”, vale a dire la ristrutturazione di un edificio di 12 alloggi a Civitella. Sì un altro paese come di altri paesi si è parlato in passato, ma non di Teramo: la città capoluogo soffre una situazione drammatica sul fronte del mancato rientro a casa degli sfollati, a Colletterrato, che fu al centro di una passerella politica di rilievo con la presenza addirittura della oggi premier Giorgia Meloni (quella ristrutturaziuone ancora non vede la luce, ndr).
L’Ater ci fa sapere dunque che in via Salinello a Civitella viene avviato un altro cantiere ma non ci dice cosa intende fare degli appartamenti di via Balzarini, dove ancora una volta – e ormai da oltre due mesi – ci sono persone ‘sequestrate’ in casa, anziani invalidi in particolare. Sì perché l’ormai famosissimo ascensore è inutilizzabile di nuovo, per la terza volta in 5 mesi quest’anno. I residenti dell’ultra tecnologico condominio, frutto di una delle più grosse boutade dell’ultimo secolo in fatto di investimenti di denaro pubblico affidato a privati (ricordate la famigerata casa del benessere che doveva essere la destinazione d’uso di queste abitazioni, poi vendute alla Regione e girate all’Ater?) sono punto a capo. Ci sono un’anziana e un disabile che non possono uscire dai casa, perchè ci sono quattro piani a piedi da fare o perchè nella migliore delle ipotesi, c’è un piano da scendere per raggiungere l’ascensore della scala A. Prigionieri in casa. Nel verto senso della parola. E che dire dei garage che si sono allagati dopo le abbondanti piogge dei giorni scorsi? Con infiltrazioni di acqua che sfiorano pericolosametne i cavi della corrente elettrica?
Le segnalazioni sono tante e diverse, ma finora c’è stato soltanto un rimpallo di responsabilità e di competenze di intervento, tra l’amministratore che dice di dover essere autorizzato dall’Ater e l’Ater che però non autorizza, oppure perché l’intervento tecnico ha bisogno di pezzi che non si trovano (l’edificio è stato costruito appena tre anni fa). ci sarà speranza che questi condomini non subiscano altri danni dopo quelli del terremoto?