L’amministrazione degli usi civici ha concesso l’utilizzo dei terreni a un canone semestrale di 17.500 euro. Mancano la convenzione con la Provincia e l’autorizzazione regionale all’esercizio
TERAMO – Firmato questa mattina, nell’ufficio del legale Gianni Falconi, tra il presidente dell’Asbuc, l’amministrazione separata dei beni di uso civico, Paride Tudisco, e Marco Finori – in qualità di rappresentante della ditta Finori srls – la convenzione per l’uso dei beni civici, propedeutica ad un eventuale riapertura della cabinovia Prati di Tivo.Madonnina. Finori – che il giudice del tribunale di Teramo ha nominato custode degli impianti e gestore degli stessi nelle more di una decisione sulla richiesta di sequestro dei beni della Gran Sasso Teramano -, ha versato il canone semestrale di 17.500 euro.
La firma dell’accordo con Tudisco, in passato al centro di una feroce diatriba tra il rappresentante degli usi civici e lo stesso Finori all’interno della cronica polemica sullo stallo degli impianti del Gran Sasso, è il primo passaggio che Finori deve affrontare per arrivare alla riapertura della seggio-cabinovia, l’unica in grado di muoversi tra gli impianti presenti nel bacino montano teramano.
Secondo indiscrezioni, Finori avrebbe dichiarato di essere in grado di riaprire entro la fine di giugno al massimo. Per farlo, ha bisogno di altri documenti e soprattutto di altri versamenti, a partire dalla convenzione da chiudere con la Provincia di Teramo per avere materialmente la possibilità di far muovere l’impianto. E’ probabile che nei prossimi giorni incontrerà esponenti della Provincia per trovare un accordo. Di sicuro, si sta adoperando per fornire la documentazione tecnica richiesta dall’ufficio regionale che governa la materia dei trasporti a fune, l’ex Ustif, necessari per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio. Ci sono da produrre Pidav, test magneto-induttivi sulle funi, prove di carico. L’udienza per la discussione dell’opposizione al sequestro dei beni è fissata ai primi di luglio.