Presentato il Dossier di progetto di Comune, Fondazione e Sinloc: saranno sei per diversi servizi (centro di educazione ambientale, chiosco-ristoro, emporio, bikesharing) con 10 potenziali occupati
TERAMO – “Riconoscere il diritto alle persone con diverse abilità all’inclusione lavorativa, vuol dire dare concretezza ai principi sanciti dalla Convenzione dell’Onu, garantendo la piena realizzazione di ogni persona, considerandola ricchezza e dono per la società civile”. Così il presidente della Fondazione Tercas, Tiziana Di Sante, ha presentato il Dossier di Progetto di inclusione sociale e lavorativa di persone con disabilità, promosso dal Comune di Teramo, dalla Fondazione Tercas e dalla società Sinloc. Erano presenti il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, e per la Sinloc (Sistema Iniziative Locali spa) Jessica F. Silvani, Claudia Turolla ed Enrica Salvatore, quest’ultima presidente emerito della Fondazione Tercas.
Il Dossier di Progetto, redatto da Sinloc, utile a dare corso a candidature del Progetto Strategico volto all’inclusione sociale e lavorativa di persone con disabilità nella Città di Teramo per l’ottenimento di diverse linee di finanziamento, si inserisce in un più ampio Masterplan di riqualificazione del Parco Fluviale del Vezzola e del Lungofiume del Tordino, promosso dal Comune di Teramo, al fine di rendere tale polmone verde maggiormente fruibile e connesso con il resto della città.
Il Dossier prevede che all’interno del Parco siano attivati servizi specifici in un sistema di casette eco-efficienti previsto dal Masterplan di rigenerazione. Esso definisce le funzioni previste all’interno delle 6 casette in via di realizzazione secondo 4 linee di servizio: dimensione ambientale (una ospiterà un Centro di educazione ambientale), mobilità dolce (con una casetta di bikesharing per implementare il servizio appena avviato in Città), ristorazione (con 2 chioschi-ristoro ed un emporio per la vendita di prodotti tipici locali) e ‘protagonismo della città’ (una casetta sarà dedicata alle organizzazioni del Terzo settore come spazio di confronto e base operativa per realizzare eventi all’interno del Parco). Le funzioni sono state definite dopo un’analisi dei bisogni del contesto territoriale e un’attività di stakeholder engagement con dieci realtà non profit del territorio.
È prevista l’attivazione di una procedura di co-progettazione con le organizzazioni per identificare il soggetto gestore del sistema casette, da configurarsi come un partenariato di organizzazioni del territorio al cui interno vi sia una cooperativa di tipo B che possa mettere a terra l’inclusione lavorativa per persone con disabilità. Il conto economico realizzato a supporto dell’iniziativa può generare una opportunità lavorativa per almeno 10 persone con disabilità.