L’amara denuncia dei titolari dell’esercizio di via Stazio e Piazzetta del Sole: “Dieci controlli in 2 anni”, a qualcuno la riqualificazione del posto non piace. La ‘guerra’ di un privato e lo spiegamento di forze. Qui per anni ha vinto il degrado
TERAMO – Se non è un record poco ci manca. Sicuramente è lo specchio fedele di come spesso a Teramo (altrove c’è una cultura diversa su questi argomenti) la convivenza tra residenti e locali pubblici è dura da tenere in equilibrio. Ma quello che accade al Tappezzeria Club sfiora il grottesco.
Appena due settimane fa scrivevamo (leggi qui) delle positivissime recensioni raccolte tra frequentatori, molti residenti e cittadini, sulla nuova iniziativa dell’esercizio pubblico di via Stazio, la cui proprietà aveva deciso di investire nella riqualificazione di piazzetta del Sole, aprendo un dehor che in pochissimo tempo ha riscosso successo di critica e di partecipazione, luogo di ritrovo di giovani e meno giovani, famiglie, che trovano in questo ‘rinnovato’ angolo della città deliziosi momenti di svago. Ebbene, con la premessa che i controlli amministrativi e di polizia sono leciti e ben accetti, doverosi per compito istituzionale, registrarne addirittura 10 in poco meno di due anni di attività, come minimo fa porre delle domande.
E’ quanto, cuore in mano, riferiscono i titolari di questo locale ‘speakeasy’. Quando hanno visto decollare questo spazio cittadino con la loro idea, hanno subito dimenticato le peripezie sofferte per ottenere tutti i permessi per aprire, e si sono buttati a capofitto nell’impresa, raccogliendo solo applausi. Ma forse era solo ‘zucchero’ come suol dirsi, quel ritrovarsi a che fare con la burocrazia. Loro malgrado, è stato come se Tappezzeria Club fosse entrata in guerra…
In poco meno di due anni, tra via Stazio e piazzetta del Sole, l’attività ha ricevuto 3 controlli da parte della Polizia di Stato (di cui il primo 10 giorni dopo l’apertura), 2 controlli da parte della Polizia Locale in borghese (dicembre 2021 e aprile 2022), una rilevazione fonometrica da parte del comune di Teramo (la sera di Pasqua), un controllo Asl, un controllo coordinato di carabinieri del Nas con l’Ispettorato del lavoro (venerdì scorso), due accessi agli atti: per quanto se ne sappia, almeno la metà di questi sono stati ‘stimolati’ da richieste di un cittadino residente. Sì, avete capito bene. A Tappezzerie Club si chiedono giustamente: “E’ normale che un’attività riceva in media un controllo ogni 2 mesi e mezzo? Le altre attività ricevono l’attenzione degli organi preposti con la medesima frequenza?“.
Stando all’esperienza di piazzetta del Sole diremmo senza esitazione: no, non è normale. Nessuno ha dimenticato come questo luogo ameno della parte centrale della città sia stato a lungo abbandonato, alla mercè di spacciatori, minorenni disadattati, tossici che si drogavano a tutte le ore del giorno. Per far scattare i controlli e una pulizia a fondo della sporcizia è nato un Comitato e da qui è partita la campagna elettorale che fato eleggere un amministratore comunale. Adesso però, tutto quello che non era stato fatto nei 20 anni precedenti lo è stato in appena 2. I controlli sembrano essere diventati un servizio a domanda individuale. Deve essere ben introdotto questo cittadino, per arrivare a ciò. Suo diritto, manco a dirlo. Ma la buttiamo lì: meglio conciliare che belligerare?
Ecco la lettera aperta dei titolari di Tappezzeria Club:
“La storia di Tappezzeria Club ha avuto inizio nel Giugno 2021; l’obiettivo dei fondatori era ricreare un locale in stile speakeasy, quindi basato esclusivamente (o quasi) sulla miscelazione di qualità. Abbiamo deciso di aprire in Via Stazio, un po’ perché stavano aprendo diversi locali gastronomici (tanto da essere stata ribattezzata dall’amministrazione “La via del gusto”, con svariate promesse di pedonalizzarla), un po’ perché è una zona molto bella a due passi da Piazza Martiri.
Non possiamo dire di esserci pentiti della scelta, però sicuramente possiamo dire che i problemi riscontrati non sono stati pochi. Affinché gli accadimenti siano chiari, riteniamo necessario descriverli in una sorta di elenco dei controlli ricevuti in 2 anni di attività: 3 controlli da parte della Polizia, di cui il primo 10 giorni dopo l’apertura; 2 controlli da parte della Polizia Locale in borghese, uno a Dicembre 2021, l’altro ad Aprile 2022; 1 rilevazione fonometrica da parte del comune di Teramo (effettuata addirittura la sera di Pasqua!), su richiesta di un cittadino; 1 controllo ASL, per una chiamata ricevuta da un cittadino, sarà sempre lo stesso?; 1 controllo coordinato di NAS, Ispettorato del lavoro e Carabinieri, avvenuto lo scorso venerdì 23/06/2023; 2 accessi agli atti presso il comune da parte di un cittadino, sempre lo stesso.
“Le nostre domande sono: è normale che un’attività riceva in media un controllo ogni 2 mesi e mezzo? Le altre attività ricevono l’attenzione degli organi preposti con la medesima frequenza?
“Vogliamo limitarci a descrivere l’episodio avvenuto nella serata di venerdì 23/06/2023 in cui si sono presentate 6 persone, 2 carabinieri in divisa e 4 in borghese, entrando da ogni lato della piazzetta come se fosse un blitz antidroga. Erano del Nucleo NAS e dell’ispettorato. Ovviamente il locale in quel momento era pieno, tra ragazzi e famiglie con figli, e all’arrivo del ‘blitz’ è calato il gelo. Qualche cliente ha preferito andare via, qualcun altro è rimasto, subendo un naturale rallentamento del servizio per via dei controlli.
“La nostra non è una critica nei confronti degli agenti, che anzi si sono comportati con discrezione e professionalità. Ovviamente gli enti preposti al controllo, se ricevono segnalazioni, sono tenuti ad intervenire, ma sarebbe molto interessante sapere se un singolo cittadino può sfruttare le istituzioni a proprio piacimento ed inoltrare ai vari enti continue richieste (spesso immotivate) di controllo, ai limiti dello stalking. Stiamo cercando di dar vita ad una realtà unica a Teramo, puntando sulla qualità dei prodotti e sulla riqualificazione di una piazza centralissima, da sempre abbandonata nel degrado e usata solo per attività illecite e lo stiamo facendo senza alcuna collaborazione da parte degli organi preposti. Se si considera che una normale attività aspetta dai 15 ai 20 giorni per l’autorizzazione di un dehor, vorrei portarvi a conoscenza del fatto che noi abbiamo aspettato quasi un anno dall’apertura…Sarà dovuto anche questo all’interesse zelante di un privato cittadino, sempre lo stesso?”