L’ha eseguito il primario di Endoscopia digestiva, Carmelo Barbera. La crioablazione permette di impedire l’evoluzione patologica delle displasie e si esegue durante una normale gastroscopia
TERAMO – E’ stato eseguito al Mazzini, per la prima volta in Italia, in un ospedale pubblico (finora solo al Gemelli), un intervento di crioablazione endoscopica dell’esofago. La tecnica messa a punto ed eseguita dall’equipe del dottor Carmelo Barbera, direttore dell’Unità operativo complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva del Mazzini di Teramo, permette di arrestare l’evoluzione in tumore della displasia esofagea.
In sostanza, il dottor Barbera introducendo un catetere durante una normale gastroscopia, è in grado di produrre, con erogazioni di protossido di azoto liquido in forma gassosa, cristalli di ghiaccio all’interno delle cellule malate, ischemizzandole e bloccandone l’evoluzione patologica. “Il trattamento endoscopico di crioablazione – spiega Carmelo Barbera – si effettua nel corso di una normale gastroscopia. È un trattamento innovativo, utilizzato al Mazzini per la prima volta in un ospedale pubblico in Italia. I risultati dimostrano che è sicuro, efficace nel ‘cancellare’ la displasia e la metaplasia e soprattutto molto ben tollerato dai pazienti”. A questo trattamento si arriva dopo un’accurata valutazione specialistica preliminare, in quanto non è indicato per tutte le persone con esofago di Barrett, per alcune è sufficiente la terapia medica.
La crioablazione endoscopica esofagea è utilizzata in particolare nel trattamento dell’esofago di Barrett’, che affligge fino ad un adulto su cinque, ed è patologia caratterizzata dalla trasformazione del normale rivestimento dell’esofago. Questo fenomeno si verifica in genere come conseguenza di un danno cronico, come quello indotto dalla malattia da reflusso gastro-esofageo. L’esofago di Barrett però, in soggetti predisposti o che non seguono un’adeguata terapia medica, può peggiorare nel corso degli anni e portare all’insorgenza della ‘displasia’, una condizione pre-cancerosa che può ulteriormente evolvere verso un adenocarcinoma esofageo. L’endoscopia gioca, dunque, un ruolo fondamentale non solo nella diagnosi e nella tipizzazione istologica dell’esofago di Barrett, ma anche nel trattamento della displasia, arrestandone la potenziale evoluzione verso il tumore.
“La Asl di Teramo continua a investire nell’innovazione, nelle tecnologie e nelle procedure, per dare risposte sempre più puntuali e avanzate alle esigenze di salute dei cittadini – commenta il direttore generale Maurizio Di Giosia -. Mettere in campo terapie e trattamenti innovativi contribuisce a favorire la guarigione e a migliorare la qualità di vita dei pazienti”.