Si chiama Ecomedics Exhalyzer-D ed è l’unico attualmente in commercio. Utile per i 130 pazienti del Centro specializzato della Asl di Teramo, è stato acquistato con fondi finalizzati e il contributo della Lega Fibrosi Abruzzo
TERAMO – Il centro di riferimento regionale per la prevenzione e la cura della fibrosi cistica di Atri può contare su un nuovo dispositivo medico diagnostico, chiamato ‘Ecomedics Exhalyzer-D’, acquistato dalla Asl di Teramo tramite fondi finalizzati e con il supporto della Lega Fibrosi Cistica Italia Regione Abruzzo.
L’Exhalyzer D è il primo dispositivo attualmente disponibile in commercio, progettato per misurare la disomogeneità della ventilazione polmonare a qualsiasi età, dal neonato all’anziano, ed è l’unico in Abruzzo e uno dei pochissimi in tutto il Centro Sud Italia. L’apparecchio consente l’esecuzione di un test che fornisce indicazioni precoci sulla presenza o meno di problematiche delle piccole vie aeree, così da poter diagnosticare precocemente danni polmonari, ancor prima del riscontro radiologico e spirometrico. Infatti una delle manifestazioni cliniche più frequenti della fibrosi cistica consiste nel danno polmonare, che crea infezioni e difficoltà respiratorie. Il test consiste nel far respirare un gas tracciante inerte a volume corrente attraverso un circuito chiuso.
Il Centro, diretto da Pietro Ripani, ha attualmente in cura più di 130 pazienti, tra bambini e adulti ugualmente distribuiti, provenienti da tutto l’Abruzzo e pazienti provenienti anche da fuori regione, soprattutto dal Molise e dalle Marche. Completamente rinnovato e ampliato, il Centro è riuscito a promuovere la conoscenza della malattia e delle cure a disposizione sul territorio avvalendosi anche di campagne di sensibilizzazione grazie all’aiuto dell’associazione LIFC Abruzzo, ma soprattutto a divulgare i progressi della ricerca scientifica e ad acquisire una strumentazione diagnostica all’avanguardia. Oltre ai pazienti con la fibrosi cistica il Centro ha in cura pazienti affetti dalla sindrome di Kartagener (discinesia ciliare primaria), circa una decina.
L’equipe prevede diverse figure professionali tra le quali due infermieri, due fisioterapisti della riabilitazione respiratoria, una psicologa, due dietiste, una biologa e l’assistente sociale che lavorano in sinergia per migliorare la qualità di vita dei pazienti e incentivare le pratiche fisioterapiche, l’attività motoria e la riabilitazione respiratoria.
La presenza di più operatori e innovativi dispositivi medici permette al Centro di partecipare a studi di ricerca in collaborazione con il CAST (Centro studi tecnologie avanzate) dell’università D’Annunzio e la convenzione con la scuola di specializzazione di Pediatria della medesima struttura oltre a lavori scientifici multicentrici con altri Centri Italiani di fibrosi cistica.
E il nuovo macchinario consentirà di avviare lo studio della LCI, cioè l’indice (Lung Clearance Index) che permette di individuare il danno polmonare più precocemente rispetto alle prove classiche di funzionalità respiratoria, a scopo di ricerca nei trials internazionali. E’ importante soprattutto in età pre-scolare per rilevare precocemente il danno polmonare: l’infiammazione delle piccole vie aeree ha un ruolo fondamentale nella fisiopatologia della malattia cronica polmonare.
Soddisfatto il presidente della Lega Fibrosi Cistica Italia, sezione Abruzzo, Celestino Ricco: “Con la Asl di Teramo abbiamo messo in atto una proficua collaborazione per potenziare il Centro. Stiamo lavorando insieme per alzare ulteriormente il suo livello di qualità, per renderlo quasi unico nel Centro Sud, anche per le attrezzature elettromedicali a disposizione. Non è un caso se noi come Lega diamo notizia anche nelle regioni vicine che al Centro di Atri c’è un apparecchio di ultima generazione che può essere molto utile ai pazienti”.