Tifoso del Teramo ‘daspato’ vince in Cassazione: non dovrà più firmare in questura

Il tifoso biancorosso era stato accusato del lancio di un petardo nel parcheggio ospite nel corso di Gubbio-Teramo del febbraio dello scorso anno

TERAMO – Non dovrà più recarsi a firmare in questura, tra il primo e secondo tempo delle gare (del Teramo in particolare), l’ultrà biancorosso 26enne raggiunto dal Daspo del questore di Perugia: fu ritenuto responsabile del lancio di un petardo nel parcheggio dello stadio ‘Barbetti’ riservato ai tifosi del Teramo, nella partita giocata a Gubbio (finita 2-2) nel campionato di serie C, il 20 febbraio dello scorso anno.

Quella contestazione gli valse il divieto di avvicinamento agli impianti dove si svolgono competizioni sportive per la durata di 6 anni e l’obbligo di recarsi in un ufficio di polizia per la firma contestualmente alla disputa di gare sportive. I legali di S.D.F., gli avvocati Gianni e Riccardo Moretti, hanno ottenuto ragione dai giudici della Cassazione, che hanno accolto il loro ricorso contro la decisione del gip perugino (che aveva confermato la decisione del questore) e

In fase di convalida la difesa aveva già sollevato eccezioni rispetto al rito, in in merito alle incomplete garanzie difensive riservate al tifoso. Il ricorso per Cassazione era stato presentato nel settembre dello scorso anno e la pronuncia degli ermellini è arrivata in questi giorni, ‘liberando’ S.D.F. dall’obbligo.