Il rettore Mastrocola: “Da noi non pagano o pagano poco i meno abbienti e i più bravi”. L’obiettivo è superare il 3% in più di iscrizioni dello scorso anno. Il piano formativo si fonda su corsi unici in Italia (Diritto dell’energia e dell’ambiente), inclusione e 24 percorsi di laurea
TERAMO – Chi ha un reddito famigliare basso oppure merita, all’Università di Teramo non paga le tasse o paga meno che altrove. Punta sul vantaggio economico del costo ma anche su quello di una convenienza complessiva della vita quotidiana a Teramo (dove uno studente universitario vive con meno della metà che altrove in Italia, secondo un sondaggio condotto su un campione di 800 giovani), la campagna di orientamento in entrata dell’ateneo teramano per il nuovo anno accademico 2023-2024.
il rettore Dino Mastrocola lo ha spiegato nel dettaglio: prosegue l’incentivazione attraverso la ‘no tax area’, ovvero non paga l’iscrizione al primo anno chi ha un reddito Isee-U inferiore a 24mila euro, ma si ‘spinge’ soprattutto sul merito individuale. Ecco allora che gli studenti superiori che hanno ottenuto un voto di maturità tra 98 e 100 vengono esonerati completamente dal pagamento delle tasse universitarie, i maturi con 95-97 pagano solo la prima rata. Agevolazioni anche per chi già frequenta UniTe. A cominciare da chi si è laureato nei termini e prosegue anche per la magistrale, non paga per il primo anno di iscrizione; viene esonerato dal pagamento della prima rata del primo anno di iscrizione, lo studente che si è laureato entro il primo anno fuori corso e si iscrive al Corso magistrale. Analogamente, chi ha conseguito 25 Crediti formativi (CFU) nell’anno precedente, rinnova l’iscrizione e ha un reddito Isee-U superiore a 30mila euro, usufruisce di uno sconto del 15% sulle tasse; gli studenti che in regola con i Crediti formativi e con la media aritmetica di almeno 29/30, ottiene il rimborso totale delle tasse universitarie. L’agevolazione è limitata al 30% per chi consegue almeno l’80% dei Crediti relativi all’anno accademico di iscrizione.
La ‘scontistica’ sui costi di frequenza passa anche per l’inclusione. In un Ateneo che conta tra gli iscritti 175 studenti con disabilità, un canale privilegiato lo riserva a queste categorie: grazie al contributo di 40mila euro all’anno concesso su impulso dall’assessore alla Formazione Pietro Quaresimale, vengono ammessi a frequentare i corsi di Unite 8 studenti superiori disabili per il primo anno e altrettanti per il secondo anno, anche se non in possesso del diploma ma di attestato di frequenza del quinto anno di scuola superiore. Inclusione è anche partecipazione attiva al recupero sociale: per questo UniTe si caratterizza peer le convenzioni con le case circondariali di Teramo e Sulmona e può contare sull’iscrizione di circa 60 detenuti. Spazio anche agli studenti lavoratori (ampliata la platea di categorie ammesse al recupero del 15% delle tasse versate) e quelli che provengono dai Paesi in via di sviluppo, che pagano soltanto 50 euro di tasse universitarie.
L’obiettivo è quello di alzare la quota del 3% in più di nuove iscrizioni registrate nel passato anno accademico (su una quota totale di iscritti di 6.000 studenti). Il ventaglio di proposte formative è stato arricchito nel corso dell’ultimo anno accademico dal corso di laurea in Diritto dell’ambiente e dell’energia, unico in Italia, ma soprattutto dall’attribuzione di corsi abilitanti per quelli di Medicina Veterinaria e in Intensificazione sostenibile delle produzioni ortofrutticole di qualità: consentono l’iscrizione ai rispettivi ordini professionali e non richiedono più il superamento dell’esame di Stato. A sostenere questa proposta, i numeri di una Università che si fonda su 5 Dipartimenti (le ex Facoltà), 2 Campus e un ospedale veterinario: sono infatti 12 i corsi di laurea triennale, uno di laurea professionalizzante, 9 di laurea magistrale, 2 di laurea a ciclo unico, 7 di dottorato di ricerca, 7 scuole di specializzazione, uno di laurea con doppio titolo, 2 di laurea magistrale erogati in inglese, 8 accordi per mobilità extra Ue, 150 accordi per mobilità Erasmus.
Ascolta il rettore di UniTe, Dino Mastrocola