Si è spento a 76 anni dopo aver lottato tenacemente contro la malattia. Giocò in Serie A negli anni ’60 ed è stato sempre l’anima della pallacanestro, da giocatore, dirigente e allenatore. I funerali domani
CAMPLI – E’ può dire che sia stato una icona della passione sportiva, dell’attaccamento alla pallacanestro in particolare, che ha praticato in tutte le sue versioni, da giocatore, da dirigente e da allenatore. Per questo oggi non è soltanto la Campli sportiva che piange ‘Carletto’ Malavolta, che fuori dal campo ha giocato e purtroppo perso, ma solo dopo una strenua battaglia, la sua partita contro la malattia. Aveva 76 anni e si è spento per le complicanze di un intervento chirurgico necessario per affrontare la recidiva di una malattia che dopo qualche anno si pensava superata.
A Carlo Malavolta, insegnante di laboratori di chimica negli istituti tecnici, è legata gran parte della storia passate e recente del basket farnese. Discreto giocatore anche di pallamano, il suo nome è legato alla mitica squadra del camplese professor Tino Pellegrini, quella che ad inizio anni ’60 disputò anche la Serie A. Eclettico, risolutivo, ha sempre tenuto ben saldo il suo legame con la palla a spicchi non riuscendo ad andare mai… in pensione. Eccolo allora diventare dirigente, presidente (l’esperienza della Amatori Campli Basket ‘La Vecchia’ iscritta al torneo CSI è stata soltanto l’ultima in ordine di tempo), allenatore dei giovani, vicinissimo alla Nova Farnese Campli, insomma presente dovunque c’erano una palla e un tabellone.
A sintetizzare la sua figura, oltre al saluto che il presidente della Nova Farnese, Lucio Del Paggio, amico di tante battaglia sportive, ha voluto tributargli, arrivano le parole di Bruno Impaloni, storico coach di Campli: “Aveva scelto la pallacanestro come ragione della sua vita. Lui, di altezza normalissima, in uno sport di giganti. Ma lui un gigante lo era nella sua passione, quella passione e quell’entusiasmo che sapeva trasmettere a tutti, diventando uno dei simboli della pallacanestro camplese. Una passione che non ha mai abbandonato, una passione che gli è sempre rimasta dentro, da giocatore, da allenatore, da dirigente, da tifoso, da “papà” per tutti i ragazzini che si cimentavano in questo sport…ed ancora, sempre, da giocatore nelle squadre amatoriali. È morta una parte di Campli e di camplesità, è vero. Ma soprattutto mancherà il suo sorriso sveglio, vispo. L’entusiasmo e l’amore per la sua città, la sua gente ed il suo sport, quell’entusiasmo che gli aveva permesso di affrontare i suoi momenti difficili della lunga malattia. E sarà un grandissimo vuoto. Riposa in pace Carletto!“.
L’addio del sindaco Federico Agostinelli: “Ti abbiamo ammirato come giocatore fino a qualche anno fa, sei stato per tanti di noi l’allenatore in campo e fuori! Un altro pezzo di storia del basket Farnese che se ne va, Ci mancherai moltissimo Carletto Malavolta! Sentite condoglianze alla famiglia“.
Tutti si stringono attorno alla moglie Rita, ai figli Andrea e Daniele, al fratello Nino. I funerali si terranno domani venerdì 28 luglio alle 16:30, nella chiesa di Santa Maria in Platea di Campli.