L’indagine della squadra mobile era scattata a novembre. Cocaina ed eroina (provenienti dall’Olanda) venivano interrati in campagna tra Mosciano, Tortoreto e Martinsicuro. Stamani in manette 6 teramani e 6 albanesi, altre 8 persone erano già dentro
TERAMO – Sono 200 i chili di eroina e cocaina sequestrati nel corso di 8 mesi di indagine: circa un milione di dosi sottratti al mercato della morte, il cui valore commerciale, molto approssimativo e per difetto, è di 10 milioni di euro. Numeri mai visti in provincia di Teramo, che ha sì registrato in passato picchi di rinvenimenti di stupefacente, mai però così alti e frequenti. Perchè gli agenti della squadra mobile di Teramo, diretti dal vicequestore Roberta Cicchetti, hanno messo le mani su quantità sempre maggiori di droga, mano a mano che scavano nelle attività del gruppo di fornitori e pusher italo-albanesi.
Questa mattina, in esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare richieste dal pubblico ministero Laura Colica, nella rete sono finiti altri 12 protagonisti di questo gruppo, che si aggiungono ai precedenti 8 via via finiti in manette in flagranza di reato. L’albanese che risulta essere riferimento (assieme al fratello) del giro di droga, è l’unico finora non rintracciato, latitante dallo scorso mese di gennaio. In carcere sono stati trasferiti 6 teramani e 2 albanesi rintracciati in provincia, 3 altri albanesi residenti nell’Ascolano e un altro residente nel Ravennate.
Sono coloro a cui attribuire la proprietà dei ritrovamenti fatti di volta in volta. Tutto partì a novembre, quando a Floriano di Campli sbucarono dal nulla o, meglio, da un casolare, 16 chili di eroina e 20 grammi di cocaina. Il sospettato, poi identificati per l’albanese oggi ricercato, sfuggì all’arresto. Le indagini da lì hanno portato ad altri ritrovamenti perché le intercettazioni e i pedinamenti avevano permesso di collegare l’albanese latitante a due teramani suoi clienti che a loro volta avevano un collaboratore ciascuno di cui si fidavano e ai quali affidavano lo smercio della sostanza, che avveniva in particolare a Teramo e con il sistema del ‘porta a porta’. L’organizzazione non era una e non era articolata. L’albanese e il fratello utilizzavano un corriere marchigiano, dividendolo con altri rifornitori, nello specifico altri 5 albanesi residenti a Martinsicuro e Tortoreto (arrestati oggi). In questo modo dividevano le spese di trasporto, perchè la merce arrivava dall’Olanda: la mobile ha arrestato oggi anche il camionista pugliese che trasportava la droga in Abruzzo.
L’indagine ha preso piede seguendo le mosse di tutti questi protagonisti collegati tra di loro, dal corriere condiviso ai grossisti e ai venditori al dettaglio. Il 20 marzo, a Livorno, è stato arrestato un albanese che aveva con sé 40 chili di cocaina (da cui ricavare 180mila dosi) consegnategli dal corriere nel mirino degli investigatori. Tre giorni dopo le manette scattano ai polsi di un soggetto occasionalmente coinvolto perché custode di 15 chili di cocaina, 5 di eroina e 10 di sostanze da taglio. Il 15 aprile, a Colonnella, gli agenti hanno arrestato il corriere, allo scopo di fermare il traffico: nella sua macchina sono stati trovati 2 chili e mezzo di cocaina: altri 5 chili vengono fuori dalla macchina di due albanesi fermati sempre a Colonnella. Il totalizzatore era già abbondantemente sopra alle medie di stupefacente intercettate nel Teramano: tra il 31 marzo e il 19 maggio, in tre distinte attività della mobile, vengono rinvenuti in totale 110 chili di cocaina. Gli spacciatori li avevano nascosti in campagna, tra Mosciano, Martinsicuro e Tortoreto, con le stesse modalità: interrati a un metro e mezzo di profondità, dentro i fusti di acciaio inox tipici per contenere l’olio di oliva. Il comune denominatore era sempre lo stesso: i panetti erano dentro buste del discount olandese ‘Action’, da cui la denominazione dell’Operazione odierna.
Stamattina, all’alba, i blitz congiunti di varie specialità della Polizia di Stato, in quattro diverse regioni (Abruzzo, Marche, Puglia ed Emilia Romagna), con l’impiego di 70 poliziotti delle squadre mobili di Teramo, Ascoli Piceno, Ravenna e Bari, con il supporto del Reparto volo di Pescara, del Reparto Cinofili di Ancona e dei Reparti prevenzione crimine di Pescara e Perugia.