Dopo la tragedia dell’uccisione della mamma Amarena diventa fondamentale recupera i due cuccioli a rischio per mancanza di cibo e i possibili attacchi dei selvatici. Il sindaco vieta l’avvicinamento
TERAMO – Come ha detto il direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, LAvvistatuciano Sammarone, c’è il rischio che l’uccisione dell’orsa Amarena diventi una tragedia ancor peggiore se non si riuscirà a recuperare i due suoi cuccioli, dispersi tra campagne e boschi della Marsica, fuggiti perchè spaventati dal trambusto seguito alla morte della genitrice.
Nella zona, anche con nobili fini altruistici, ovvero per dare una mano nelle ricerche, c’è un via vai di persone che potrebbe soltanto aggravare la situazione, rendendo impossibile la cattura dei due piccoli, attualmente a grosso rischio di sopravvivenza. I due orsacchiotti finora dipendevano in tutto e per tutto dalla mamma, dall’approvvigionamento di cibo alla protezione da altri selvatici. Tutto questo non c’è più, adesso, dopo lo scellerato gesto dell’imprenditore di 56 anni di San Benedetto dei Marsi che ha ucciso a fucilate, l’altra notte, il simbolo della natura abruzzese, Amarena, l’orsa più profilifca della storia dell’area naturale regionale. I cuccioli, che sono a rischio perchè ancora troppo giovani per affrontare da soli la vita selvatica senza genitore, non possono essere narcotizzati perchè piccoli e dunque vanno avvicinati e bloccati dagli specialisti che da due giorni sono sulle loro tracce.
Ieri sera c’è stato un primo tentativo di cattura non andato a buon fine. “Evitiamo di trasformare una tragedia in un disastro colossale: i cuccioli non sono stati ancora catturati. Ci sono troppi curiosi in giro che spaventano questi animali, invito tutti a non muoversi e a farci fare il nostro lavoro“. È questo l’appello del direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Luciano Sammarone, dopo il fallimento del primo tentativo di cattura dei cuccioli di orsa Amarena, uccisa l’altra notte a San Benedetto dei Marsi. “A causa di false notizie – continua Sammarone – sono aumentati i curiosi nella zona, spaventando i cuccioli. Possiamo avere una possibilità, ma dobbiamo sperare che i cuccioli non si dividano, altrimenti sarà un vero disastro“.
“Stiamo facendo delle ricerche a tappeto per ritrovare i due cuccioli di orso, la priorità è ritrovarli al più presto: parliamo di animali di 5-6 mesi, non sono autonomi nel procurarsi il cibo, venivano ancora allattati dalla madre Amarena, e poi sono anche facile preda di animali selvatici, o anche di branchi di cani randagi, perchè non hanno ancora le potenzialità per potersi difendere“. A spiegarlo è il comandante della compagnia dei carabinieri di Avezzano, il capitano Luigi Strianese, intervistato a San Benedetto dei Marsi dalla Tgr3 Abruzzo.
“La ricerca non è nemmeno semplice – ha aggiunto il capitano Strianese – perchè i cuccioli escono preferibilmente nelle fasce di orario serali o notturne, quindi quando c’è minore visibilità, di giorno vanno a nascondersi anche perchè sono spaventati dai rumori. Sono state messe delle trappole con delle esche, del cibo per attirarli e quindi, per cercare di catturarli, oppure un altro sistema è quello con le reti a vista, perchè essendo cuccioli non possono essere colpiti da cartucce narcotizzanti“.
Il sindaco del Comune di San Benedetto dei Marsi, Antonio Cerasani, ha emesso un’ordinanza ad effetto immediato per il divieto di avvicinamento agli esemplari di orso bruno marsicano al fine di avvistarli e fotografarli, filmarli e di illuminarli. Inoltre l’ordinanza dispone il divieto di avvicinarsi alle squadre specializzate impegnate nella ricerca su tutto il territorio al fine di evitare il disturbo dello svolgimento delle operazioni di ricerca; è vietato infine alimentare gli esemplari di orso bruno marsicano in qualsiasi modo. Il sindaco invita tutta la popolazione a collaborare con le forze dell’ordine, rimanendo a casa senza attivarsi autonomamente.