Gli esperti del Centro studi cetacei con le Guide del Borsacchio seguono le schiuse a riva. Le prime due nate chiamate Peppino e Ilaria
ROSETO – Prosegue sotto lo sguardo attento ed esperto del personale del Centro studi cetacei, supportato dalle Guide del Borsacchio – e opportunamente documentata – la schiusa delle uova di tartaruga nel nido della Riserva del Borsacchio. Adesso gli esemplari nati sono 47. Piano piano, in una suggestiva e commovente celebrazione, i piccoli rettili escono dalla sabbia e si muovono con piglio deciso verso il mare.
L’evento è seguito sempre da molti curiosi e molti volontari sono impegnati per ‘proteggere’ la schiusa e permettere che tutto si svolga regolarmente.
Alla prima tartaruga nata nella prima schiusa di ieri, è stato dato il nome di Peppino, in ricordo di Peppino Celommi, un amato cittadino rosetano scomparso che da poco avrebbe compiuto 70 anni, uomo di sport e impegnato nel sociale. Alla prima nata di questa mattina è stato invece dato il nome di Ilaria Iaia Orlandi, la bambina di 9 anni uccisa nel 2018 da un neuroblastoma, il cui caso aveva commosso l’Italia intera.