Il sindaco con Mariani e Pepe replica sul nuovo ospedale: “Porti un atto concreto sui soldi”. “L’unico studio di fattibilità è su Piano d’Accio, quindi hanno deciso”. “Se sono convinti, chiedano il permesso a costruire e aprano il cantiere, possono farlo, del parere di Teramo a loro non è mai interessato”
TERAMO – “Se Marsilio è davvero convinto della scelta del suo centrodestra di costruire l’ospedale a Villa Mosca, non deve aspettare nessuno. E’ nelle sue competenze chiedere il permesso a costruire sull’area, che ha già una destinazione sanitaria, e far partire i lavori, senza consultare o aspettare nessuno. D’altronde ha fatto così con lo studio di fattibilità su Piano d’Accio e la relativa delibera di giunta che sceglieva quel sito: non li ha mai notificati al Comune, e oggi dice che il Comune sta facendo perdere tempo?”. Anche Gianguido D’Alberto porta le carte, come aveva fatto il Governatore per accusarlo di aver cambiato idea sulla location per il nuovo ospedale, e accusa il Governatore e il centrodestra di una clamorosa retromarcia.
Ha anche ricordato, al fianco dei consiglieri regionali Sandro Mariani e Dino Pepe, che alla Camera di commercio lui da solo, dinanzi ai comitati, alla comunità teramana, e anche gli esponenti di Futuro In, ribadì che non avrebbe permesso ipotesi diverse dal Mazzini, se non con soldi e progetti veri e credibili. E chiese precise garanzie per il futuro di Villa Mosca.
E allora perchè questa uscita di Marsilio, che sa di avere una delibera di giunta con cui si approva lo studio di fattibilità per costruire l’ospedale a Piano d’Accio? “Marsilio è stato costretto a una clamorosa retromarcia – ha detto il sindaco – negli ultimi giorni per un cortocircuito di posizioni all’interno della destra abruzzese e teramana, lo sappiamo tutti. Per questo, nella difficoltà di tornare indietro su Piano d’Accio cerca di scaricare la responsabilità politica di una scelta sulla mia persona. E’ chiaro che sia in campagna elettorale e deve stare attento alle posizioni dei suoi, ma non s fa campagna elettorale con la sanità e i bisogni della gente. Mi sembrava che il suo assessore alla salute e lo stesso direttore generale avessero avuto un’apertura qualche giorno prima sulla location, poi evidentemente l’aver ribadito la posizione del sindaco di Teramo e della comunità teramana su Villa Mosca deve averlo spiazzato e mandato in confusione”.
Facile dare nomi e cognomi quando si parla di posizioni da corto circuito, senza dover ricordare la magra figura rimediata dal candidato sindaco Carlo Antonetti nel primo confronto elettorale alla sala polifunzionale sul tema nuovo ospedale: Gatti e i suoi amici sono da sempre favorevoli a Villa Mosca e addirittura molti dimenticano che l’attuale consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Marco Cipolletti (ex Cinquestelle) e tra i proponenti del ricorso al Tar, con la Uil-Fp, contro la delibera che approva lo studio di fattibilità di Piano d’Accio…
Mariani e Pepe non sono da meno, ricordando le loro ataviche battaglie contro la deriva della sanità regionale sotto la gestione Marsilio. “Gli unici soldi disponibili per costruire un ospedale sono quelli che abbiamo trovato noi e il presidente D’Alfonso e sono rimasti sempre e solo quelli, dal 2017. Ecco perchè adesso la si butta in cagnara da parte di un Governatore che non ha mai parlato di Teramo in materia sanitaria, che non sa come stanno le cose e che continua a tornare a dormire e a farsi curare a Roma, a proposito di sanità. Io lo sfido – ha detto Mariani – a portare in pubblico l’atto con cui si rendono disponibili gli oltre 200 milioni necessari ancora per fare un nuovo ospedale”.
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