Il consigliere regionale Dino Pepe e il capogruppo di Insieme Possiamo, Andrea Core, sferzano Marsilio e la Verì su una rete ospedaliera che penalizza gli hub della provincia
TERAMO – Dal consiglio comunale straordinario sul nuovo ospedale di Teramo alla giunta regionale che ha approvato la nuova rete ospedaliera, il centrodestra al governo, per dirla alla maniera del consigliere regionale del Pd, Dino Pepe, sferra “il colpo finale alla sanità teramana: nessun DEA di secondo livello per Teramo, scomparso il DEA di primo livello promesso in campagna elettorale a Giulianova e declassati Sant’Omero e Atri che perdono unità operative e primari”.
Quando tra il parlare (in consiglio straordinario davanti alla platea teramana) e il fare… Le accuse che arrivano dal centrosinistra teramano sono feroci. Pepe nel sottolineare la “fallimentare gestione della sanità del duo Marsilio-Verì” sottolinea come i due amministratori dopo aver partecipato al dibattito sul nuovo ospedale, “hanno gettano la maschera e in Giunta hanno approvano una rete che penalizza fortemente l’offerta sanitaria sulla nostra provincia: per il solo ospedale Val Vibrata sono previsti tagli di due unità operative complesse e i relativi primari su quattro”.
Il capogruppo di Insieme Possiamo, Andrea Core, che in consiglio ha messo spalle al muro l’opposizione e smascherato il tentativo di far ricadere sul sindaco D’Alberto la responsabilità di un eventuale fallimento sulla realizzazione del nuovo ospedale, sottolinea la straordinaria importanza di aver trovato “un documento unitario e unanime della massima rappresentanza cittadina, che aveva ed ha come obiettivo quello di uscire da uno sterile gioco al rimpallo di responsabilità e che permettesse di certificare quello che è l’orientamento verso cui tendere“, ma non può non evidenziare come a soli due giorni da quel consiglio (epocale) si debba “fare i conti con una verità tanto cruda quanto prevedibile: la scelta della Regione di finanziare altri siti ed altri interventi sui presidi ospedalieri di Lanciano, Vasto, Avezzano e L’Aquila, mentre continua ad essere assente ogni riferimento ed ogni chiarimento per il futuro della nostra città“.
“La Regione – scrive oggi Core -, come del resto già fatto emergere in consiglio comunale, ha continuato ad utilizzare una vuota retorica circa il futuro del nostro nosocomio, nel maldestro e malriuscito tentativo di scaricare ogni responsabilità sul dibattito cittadino sulla localizzazione, ma giorno dopo giorno appare sempre più evidente la realtà dei fatti: discordanza o gravi lacune tra rete di assistenza e rete ospedaliera, incertezza sul futuro del Mazzini e assenza di fondi per la realizzazione del nuovo ospedale. L’esatto contrario di quanto da ultimo richiamato da Marsilio e Verì nell’ultimo consiglio comunale. Tutto questo non è ammissibile, Teramo e i teramani meritano rispetto e non prese in giro da parte di chi invece è chiamato a governare e prendere decisioni per lo sviluppo, la crescita e la tutela dei fondamentali diritti del nostro territorio. Continuiamo a chiedere certezze e chiarezza: si vada verso accordo di programma, si realizzi studio di fattibilità per il sito di Villa Mosca, si stanzino le risorse necessarie, si torni ad investire sulla sanità e sul diritto alla salute in questa provincia. Ora – conclude il capogruppo di Insieme Possiamo – è caduta la maschera: nessuno può più nascondersi, è il momento della responsabilità!“