L’Associazione di Sergio D’Ascenzo è impegnata a raggiungere l’ospedale pediatrico di Cernautzi per consentire l’attività chirurgica in urgenza. Il magazzino alla Gammarana sempre aperto per gli aiuti
TERAMO – C’è chi non ha dimenticato la guerra in Ucraina e continua ad impegnarsi per aiutare le popolazioni locali bisognose, organizzando trasporti di aiuti e creando corridoi umanitari. E’ il caso dell’Associazione teramana Kerjgma, tra le primissime ad attivarsi allo scoppio della guerra oltre un anno fa: da allora sono stati centinaia i carichi organizzati dal presidente dell’Associazione, Sergio D’Ascenzo, che hanno contribuito ad alleviare le conseguenze del conflitto per tante famiglie. La presenza teramana in Ucraina è ancora viva e… produttiva.
In mattinata un altro perzioso carico di materiale sanitario attraverserà la dogana di Siret: acquistato grazie alla collaborazione dell’associazione Salam Ong e sostenuto dalla Regione Puglia, sarà destinato all’ospedale pediatrico di Cernautzi e permetterà di proseguire l’attività chirurgica sui bambini, almeno in urgenza. In collaborazione con il Cemee (Centro Evangelico Maranata Europa dell’est), verrà creato anche “un canale umanitario e sanitario che possa assicurare trasporto, cure e riabilitazione presso l’ospedale pediatrico ‘Bambin Gesù’ di Roma, per casi particolari di bambini non curabili in questa fase di guerra in Ucraina – dice D’Ascenzo che si trova ancora una volta in questi posti martoriati dalla guerra -. Siamo grati e felici di essere ancora canale di virtuosa solidarietà umana e speriamo fortemente che la follia della guerra finisca, ovunque! Grazie ai nostri amici e sostenitori e ad ognuno che non si arrende, non molla, non si gira dall’altra parte e collabora per il bene dell’umanità, nonostante tanta dilagante follia ed egoismo“.
L’associazione Kerjgma ricorda che il magazzino di raccolta alla Gammarana, a Teramo, a fianco della pizzeria La Stazione, è sempre aperto ogni lunedì pomeriggio (dalle 15 alle 19:30) per accogliere qualsiasi contributo di materiale, soprattutto cibo a lunga conservazione, e anche economico, anche piccolo, che consenta di pagare le spese di trasporto per l’invio dei Tir con gli aiuti.