VIDEO / Contro la violenza di genere, Quaresimale presenta l’app ‘MeTe’

L’applicazione progettata dalla Regione Abruzzo su impulso dell’assessore alle politiche sociali offre uno strumento di conoscenza per i giovani dai 14 ai 18 anni

TERAMO – Due individualità che si specchiano l’una nell’altra, a rappresentare l’importanza, nelle relazioni, della reciprocità e del rispetto dell’altro. È il logo scelto per l’app ‘MeTe’, l’applicazione progettata dalla Regione Abruzzo per contrastare la violenza di genere. Un fenomeno in drammatica crescita, come ha spiegato questa mattina l’assessore regionale alle Politiche sociali, Pietro Quaresimale, intervenuto nell’aula tesi dell’Università di Teramo all’evento di presentazione della piattaforma.

A illustrare la genesi del progetto e le modalità di funzionamento della app, di fronte a una folta platea di studenti, sono stati il direttore del Dipartimento Lavoro e Sociale, Renata Durante, il dirigente Tobia Monaco, il rettore dell’ateneo di Teramo, Dino Mastrocola, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Massimiliano Nardocci, la docente di filosofia politica, Fiammetta Ricci e la youtuber e scrittrice Sofia Viscardi.

Si tratta di una misura innovativa, la prima in Italia – ha sottolineato l’assessore Quaresimale – che ha richiesto oltre un anno di lavoro. L’app, rivolta soprattutto ai ragazzi, nasce con l’intento di prevenire le diverse forme di violenza, sempre più diffuse”. Una donna su tre in Abruzzo, nell’ultimo anno, ha chiesto aiuto al 1522, il numero antiviolenza. “Numeri preoccupanti – continua Quaresimale – che ci hanno indotto a progettare un pacchetto di misure di contrasto e prevenzione”. Tra le azioni decise dall’assessorato, anche lo stanziamento di 1 milione di euro per i centri antiviolenza, “il più alto numero dei quali, in Italia, rispetto agli abitanti, si trova proprio nella nostra regione. Non basta indignarsi di fronte agli episodi di violenza. Bisogna agire – ha concluso Quaresimale -.”

L’app mette a disposizione una serie di informazioni significative per chiedere aiuto e comprendere il fenomeno, tra cui un glossario, esempi ed esperienze, e persino un quiz.  Strumenti pensati, come ha chiarito Ambrogio Castellini, referente della società che ha curato il progetto, per renderla più attrattiva per le giovani generazioni. E agli studenti presenti in sala si è rivolta, nel corso del suo intervento, Sofia Viscardi, acclamata interprete della Generazione Zeta secondo cui non si può che plaudire a questa iniziativa della Regione Abruzzo invitando tutti i ragazzi a scaricare l’app. I social possono essere, come in questo caso, anche uno strumento per apprendere e capire che la violenza non è mai la risposta.

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