Via all’appalto per il secondo lotto per il recupero del Teatro romano

Dopo la demolizione di palazzo Salvoni e casa Adamoli parte la vera fase esecutiva: i lavori andranno realizzati entro tre anni dal verbale di consegna

TERAMO – Con la firma, questa mattina, del contratto di appalto integrato per il secondo lotto del progetto di recupero funzionale del Teatro romano, si compie un altro passo fondamentale dell’iter che restituirà alla collettività teramana l’intera area archeologica. Dopo la prima fase dell’intervento, con la demolizione dei palazzi Adamoli e Salvoni, partirà adesso la fase di vero e proprio recupero funzionale.

Un intervento che la città attendeva da decenni, finanziato grazie ai 7,750 milioni di euro intercettati a valere sul Cis cratere (Contratto Interistituzionale di Sviluppo per il sisma), che si sono aggiunti ai 4 milioni che erano stati stanziati da Ministero dei Beni culturali, Regione e Fondazione Tercas, e che si inserisce in quel percorso volto a mettere a sistema tutta una serie di interventi materiali e immateriali sui luoghi della cultura con l’obiettivo di valorizzarli, renderli pienamente fruibili e aprirli così sempre più alla città.

“Quella odierna è una giornata storica, in quanto con la firma del contratto si conclude il percorso che porterà al completamento dell’intervento – commenta il Sindaco Gianguido D’Alberto – questo per noi è un momento particolarmente importante in quanto porta a compimento un percorso sul quale abbiamo creduto e investito con estrema convinzione. Fin dal nostro insediamento, infatti, ci siamo impegnati per ottenere il finanziamento totale dell’intervento,  approvare in tempi rapidi il progetto  definitivo dei lavori di valorizzazione dell’intera area archeologica, finalizzandoli appunto al recupero funzionale della stessa, e ad aprire il cantiere, riuscendo a realizzare in un quinquennio ciò che per trent’anni è stato oggetto solo di annunci e vane promesse. Quello che abbiamo consegnato alla città è un cantiere che ci permetterà di completare, da qui ai prossimi anni, un intervento epocale. Intervento che, insieme agli altri progetti che stiamo realizzando, sta concretizzando quella visione e quella prospettiva culturale che abbiamo messo in campo e  attorno alle quali Teramo continuerà a sviluppare una rinnovata vocazione culturale e turistica. Non posso che ringraziare tutti quelli che hanno, a ciascun livello, creduto insieme a noi in questo percorso, a partire dall’ex commissario Giovanni Legnini e dalla Soprintendenza, con la quale continueremo a confrontarci costantemente”.  

Il progetto è infatti il risultato degli adeguamenti e delle prescrizioni indicati dalla Soprintendenza, dal consiglio comunale ed emersi dal confronto con le associazioni e i cittadini, in un attento percorso di partecipazione.

L’appalto, aggiudicato al raggruppamento di imprese costituito da Meg Costruzioni, dalla Cooperativa Costruttori Teramani e da Archeosistemi per un importo totale di 6,2 milioni di euro (a fronte di una somma a base di gara di 7,5 milioni), prevede che il progetto esecutivo venga rimesso entro 90 giorni e che i lavori vengano realizzati entro tre anni dalla data del verbale di consegna dei lavori.

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