L’ex assicuratore, appassionato e maestro di tanti giovani nel basket, è venuto a mancare all’età di 80 anni. Militante, fu anche candidato alle elezioni per il Senato
TERAMO – Un altro grande appassionato di sport, all’indomani della scomparsa di Benedetto Presante, ci lascia: Domenico Mimmo Rofi è venuto a mancare questa mattina all’età di 80 anni. Conosciutissimo in città, impegnato nella politica cittadina, appartenente a una famiglia di tradizione antifascista, aveva sempre avuto un grande feeling con lo sport e la pallacanestro in particolare.
Tanti lo ricordano come giocatore, in una disciplina che ha praticato fino ad età avanzata, e se ne vantava ritenendosi fino in fondo un vero atleta. Una passione che aveva trasmesso ai giovani: chi non lo ricorda assieme all’inseparabile pallone da pallacanestro, calcare i campetti della periferia teramana attorniato da tanti ragazzi a cui non mancava di insegnare l’amore per questo sport. La strada era la sua vita, così come per tantissimi anni lo era stata la Casa dell sport di via Taraschi: sono innumerevoli le fotografie degli anni del secolo scorso in cui è ritratto in canotta biancorossa da giocatore o in tuta da allenatore. Lo sport lo aveva nel sangue e… nei geni. Sua figlia Tiziana ha vinto scudetti nella pallamano femminile ed è mamma di Alessandro e Tommaso, entrambi ottimi giocatori anche della nazionale (Tommy in particolare è il secondo teramano a giocare in una formazione straniera, il Benidorm nel campionato Asobal spagnolo).
Assicuratore nella vita professionale, Rofi può essere considerato a buon diritto anche uno degli ultimi veri comunisti cittadini, con una fede politica mai rinnegata negli anni e mantenuta salda attraverso la militanza nei partiti nati dopo la trasformazione del Pci, a partire dai Rifondazione comunista e poi con il Partito comunista degli ultimi anni. Più volte dirigente anche regionale, fu candidato alle elezioni comunali del 2018 e anche al Senato nello stesso anno. Quando ancora non erano dilaganti i social, resta mitica una sua apparizione sui web, giusto 10 anni fa, quando affronta da solo un presidio dei cosiddetti ‘forconi’ a ponte San Ferdinando, sventolando la bandiera comunista e improvvisando una personale contro-manifestazione. Mimmo Rofi era così, sanguigno, vero, pragmatico.
La salma di Mimmo Rofi da questa mattina è nella camera ardente allestita nella casa funeraria Ambra a Villa Pavone, proprio accanto a quella di Benedetto Presante. Domani, sabato 10 febbraio, alle 15 sarà salutato con una cerimonia laica prima della tumulazione nel cimitero di Cartecchio. Alla famiglia giungano le condoglianze della redazione di emmelle.it